giovedì 30 giugno 2011

OTTO ovvero per il diritto alla rabbia

Uno spettacolo di e con Carla Vitantonio

“…nei passati otto anni ho fatto, in ordine sparso e ripetutamente, la cameriera al banco, la barista, la venditrice di multiproprietà, la valletta, la telefonista, la baby-sitter, l’insegnante privata, la segretaria, l’impiegata, la bibliotecaria, la commessa, la distributrice di giornali, la distributrice di volantini, la distributrice di gadgets, la cavia al dipartimento di psicologia, la redattrice, la promoter nei supermercati, il capro espiatorio in un’ufficio particolarmente problematico, l’interprete, l’esperta (o quasi) di consumo sostenibile, la donna sandwich…”
Otto è uno spettacolo che rivendica il diritto a chiamare le cose con il loro nome. Otto non usa la dicitura car@ per indicare entrambi i generi. Otto non crede alle pari opportunità, ma ci spera. Otto non parla di flessibilità ma di precarietà strutturale. Otto non è autobiografico, però nasce dall’osservazione del reale.
Otto è in bilico.
Che se un contratto regolare è un favore, se una casa (e non una stanza) in affitto è un privilegio, se una casa di proprietà è un lusso sfrenato, incazzarsi, almeno, sarà un diritto?
Storia di Otto
Dopo una lunghissima gestazione durata sei anni nasce Otto, un duetto di voce e musica quasi interamente composto da me, con brevi inserti tratti da scritti di Pazienza e Lanzetta.
Si tratta, probabilmente, di uno spettacolo sulla crescita, sul passaggio dall’adolescenza in cui tutto è possibile e perfettibile a un’età adulta in cui siamo quello che siamo, percepiamo la nostra incapacità di controllare e decidere tutto quello che accade e per questo spesso maturiamo un senso di rabbia e di impotenza che è poi il nodo dal quale si sviluppa Otto, questo sentimento di incomprensione, di impreparazione, di disappunto. Al tempo stesso Otto, che è stato partorito proprio nel cuore del modello produttivo del nordest, è anche una riflessione su questo modello, questo modello che secondo me proprio non funziona, che a furia di imporci di essere “disponibili al cambiamento” ci fa dimenticare quale faccia avevamo prima di cominciare a trasformarci, questo modello che sforna termini nuovi, che trasforma la sintassi senza trasformarne il contenuto: la cultura le culture la differenza le differenze le diversità l’integrazione l’inclusione e poi?

Tecnicamente lo spettacolo si sviluppa sulla falsariga di un modello molto semplice, quello del monologo (e non tanto quello del racconto, che secondo me è un’altra cosa). La musica, che inizialmente era pensata come un accessorio, quasi come un lusso, è diventata con il susseguirsi delle repliche una parte fondamentale dello spettacolo, e la figura del musicista ha preso una forma definita all’interno della drammaturgia. Le musiche sono originali.
Insomma, tecnicamente non si tratta di uno spettacolo innovativo, perchè io sono fermamente convinta che questo non sia il tempo delle innovazioni tecniche a teatro. Anzi, io temo che la troppa, elaborata, esasperata (e pure un po’ snob) ricerca dell’innovazione tecnica possa farci perdere di vista il contenuto.
Come in tutte le epoche di grande crisi economica e sociale bisogna forse ritornare all’essenziale, ecco, e io ci torno, I come back, eu volto.
That’s all folks.
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Giovedì 30 giugno
aperitivo ore 19
inizio spettacolo ore 21
@ Art Lab - Atelier Precario Occupato - Borgo Tanzi 26 - Parma
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lunedì 27 giugno 2011

Genova 2001 - Parma 2011: La storia siamo noi

A 10 anni dalle giornate di mobilitazione contro il G8 di Genova


Lunedì 27 giugno, alle ore 21, Art Lab accoglierà un dibattito con diversi ospiti che hanno partecipato all'organizzazione delle importanti mobilitazioni contro il G8 del 2001, e che raggiungeranno Parma per confrontarsi con una generazione di studenti medi e universitari che, per età anagrafica, non era presente nelle strade di Genova, ma che da quelle immagini e da quelle suggestioni, oggi è in grado di immaginare e sognare una società diversa.
Il titolo scelto per l'evento è "Genova 2001 - Parma 2011: La storia siamo noi", a sottolineare il fatto che, a partire da quelle giornate, è stato costruito un pensiero comune a tante generazioni, accomunate dallo stesso linguaggio e dalle stesse pratiche di resistenza, che si scagliano contro una realtà caratterizzata da precarietà, guerre globali e distruzioni ambientali.
Mai come ora, le parole urlate dai megafoni di Genova, sono così attuali.
Oggi le nuove generazioni, ripercorrono i sentieri tracciati sulle strade di Genova, dai tanti e dalle tante che dieci anni fa hanno aperto un varco nel muro del silenzio, invocando e strappando, giorno dopo giorno, pezzi di libertà, dignità e autonomia, attraverso le lotte dei precari della scuola contro la legge Gelmini, le mobilitazioni per la difesa dei beni comuni ambientali, le lotte per la dignità sul lavoro, per i diritti di cittadinanza e per la libera circolazione dei corpi migranti.

Per due motivi in particolare, gli studenti di Art Lab tornano a parlare oggi di Genova, non tanto come celebrazione di un anniversario, bensì come un fondamentale spartiacque che ha segnato la storia biopolitica di tutte e tutti noi da lì in avanti. Da un lato la dura repressione che ha tentato di marginalizzare e spegnere quel forte sentimento di rabbia e indignazione, creando uno stato d'eccezione permanente, una democrazia corrotta e escludente, una politica che tutt'oggi cerca di governare e controllare i nostri corpi e i nostri desideri. Dall'altro lato però emerge la forza delle idee che si sono sviluppate allora e che ancora oggi sono in grado di leggere la società con occhi critici, ma al contempo propositivi, in grado di progettare un'alternativa, dal basso, in maniera partecipata.

Ne discutiamo con chi questa strada l'ha intrapresa prima di noi  e non si è fermato:
- Italo Di Sabato (Osservatorio sulla repressione)
- Francesco Caruso (Università della Calabria)
- don Vitaliano della Sala (parroco)
- Patrizio Del Bello (gruppo legale cs TPO Bologna)
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Lunedì 27 giugno 2011
Art Lab - Borgo Tanzi 26, Parma
Aperitivo ore 19
dibattito ore 21

mercoledì 22 giugno 2011

B.go Tanzi, visita della Soliani: "Con il rettore ci parlo io"



“Col rettore ci parlo io”, assicura Albertina Soliani. I ragazzi la guardano stupiti. Non sanno se crederci o no. Come quando un’ora prima l’hanno vista arrivare davanti all’Art Lab,  lo spazio che hanno riqualificato nell’edificio in borgo Tanzi 26, occupato dal 6 maggio scorso. Lei, senatrice del Pd, che entra nello stabile “sottratto” all’università? Sì, l’hanno invitata loro, ma un conto è mandare un’email e un altro è ricevere la visita del primo rappresentante politico che mette piede nei locali ristrutturati dagli stessi studenti, osteggiati dall’ateneo e dalle istituzioni cittadine.
Quando la parlamentare, poi, ha assicurato che si sarebbe schierata apertamente dalla loro parte con il rettore, lo stupore dei ragazzi si è trasformato in un entusiasmo che li porta già a immaginare la svolta del loro progetto di “atelier precario”. I giovani di borgo Tanzi e il numero uno dell’ateneo, infatti, non hanno contatti diretti: da due mesi si parlano solo attraverso i giornali. “Abbiamo perfino costituito l’associazione ‘Generazioni precarie’ per formare il soggetto giuridico con cui il rettore Ferretti chiedeva di relazionarsi, ma lui si è sempre rifiutato di incontrarci”, raccontano gli occupanti alla senatrice. Quindi la promessa della Soliani suona come una grande notizia.
Anche perché lei apprezza molto il loro lavoro: “Bravi, è uno spazio molto bello – commenta passeggiando tra le stanze – qui vedo un progetto innovativo sia per la città che per la nuova università”. Visita con sguardo ammirato tutte le stanze che i ragazzi hanno ripulito, reimbiancato e arredato con l’aiuto degli abitanti del quartiere, e non risparmia le lodi: “Il vostro è un impegno prezioso per tutta la comunità”.  Studenti e studentesse le consegnano un fascicolo con il loro progetto di recupero. L’idea, spiegano, è quella di dedicare lo spazio occupato per iniziative dell’università, come tirocini formativi. “Siamo già in contatto con la facoltà di Architettura – dicono – che potrebbe consegnare questo spazio per un progetto di autorecupero”. Intanto ad Art Lab è già attivo un laboratorio artistico ogni martedì alle 21, e l’aula studio aperta per tutti nel fine settimana.
“Così come avete cominciato, dovete continuare”, li esorta alla fine la senatrice insieme all’onorevole del Pd Carmen Motta, che ha raggiunto il gruppo. Poi aggiunge: “La vostra iniziativa dimostra che è più facile ripulire uno stabile come questo che comunicare con il mondo dell’università”. A quello, ha promesso, ci penserà lei.
(Alessandro Trentadue)


 

giovedì 2 giugno 2011

ART@ ART LAB: PRESENTAZIONI E APERITIVO


SERENA BITETTI  “ARTE POVERA”
Storie di vita vissuta, le cogli in un attimo,dal fraseggiare di due amanti,che l'amore han goduto ma presto l'han perduto. Dal pianto di un bambino e la mamma intanto porta in grembo un altro piccino. Poi ti giri di là, un caffè, un acqua ed un bicchiere di thè, tre vecchietti sono intenti, si sfidano a carte e intanto tu, dal bancone, ascolti i loro racconti di stenti. Il dolore di un amico lontanto per un parente perduto o per un figlio non goduto. Impari a guardare la realtà che ti circonda e a sfidare il mondo con le parole.

DIMITRI CORRADINI “Der Rattenfänger”
Dimitri rilegge la fiaba “il Pifferaio magico” in una visione contemporanea, illustrando il rapporto tra uomo e natura.  Il pifferaio rappresenta la natura, che attraverso la musica decide di liberare la città infestata dai ratti, a patto che le fabbriche e gli impianti che riversano gli scarichi sull’ambiente circostante, distruggendolo del tutto, vengano dimesse. Il mancato rispetto del patto da parte dei cittadini porterà il pifferaio, che impersona la natura, a vendicarsi.
Quindici tele matita, china e acquerelli.

SANDRA MARTORANO
“CAMINANTES: LA STRADA DEL DESIDERIO”
Istantanee, a cura di Sandra Martorano, del percorso che ha portato alla nascita di Art Lab. Catturando sentimenti ed emozioni, facce e luoghi. Dove la politica si mischia con la vita e il desiderio diviene realtà. Sempre camminando.

NOEMI MARTORANO “LO STRANIERO”
La mia passione per la fotografia nasce da un bagaglio culturale intrinseco della mia terra d'origine: la campania e dai posti che ho visitato vivendo per anni in germania e svizzera.
nel mio obiettivo voglio catturare frammenti di vita delle persone che solcano a passi indecisi la terra, cogliere i loro sguardi e i luoghi che essi vivono quotidianamente, scorciare attraverso i loro animi per trovare quello che celano anche a se stessi.
il fotografo che piu ammiro è steve mccurry, una persona che ha viaggiato in tutto il mondo vedendo le bellezze e i terrori che esso nasconde portandole a noi attraverso lo sguardo dei suoi soggetti.
ed'è viaggiare conoscendo la vita e catturarla in tutte le sue forme la mia più grande ambizione.

mercoledì 1 giugno 2011

VERSO ROMA EURO PRIDE 2011

Per un nuovo concetto di famiglia e di cittadinanza


Se “famiglia” vuol significare un nucleo affettivo, dove ogni persona al suo interno gioca un ruolo complementare per gli altri, indispensabile, un tassello di un paesaggio che costituisce la realtà effettiva, possiamo veramente dare una definizione alla famiglia tradizionale?
Esistono realtà molto diverse tra loro ma che,non per questo, hanno differente dignità.
Sono realtà di tutti i giorni, sono i nostri vicini, sono i nostri compagni, siamo noi!
Queste realtà hanno necessità di essere legittimate, perché lo Stato Italiano non è in grado e/o non vuole compiere questo passo?
Questa modalità di approccio alla tematica della famiglia e di conseguenza anche al welfare familiare, da parte dello stato, riesce ad influenzare l'opinione pubblica che si trova, suo malgrado, a percepire come accettabile un solo modello di famiglia, non potendo cogliere la vera bellezza e varietà della realtà.
Non esistono le famiglia Mulino Bianco, ma siamo circondati da nuclei familiari allargati e da famiglie arcobaleno, basta aprire gli occhi per accorgersene!
Per questo, per dar voce alla nostra voglia di cambiare e di riconoscere la realtà dei fatti, l'11 giugno noi andremo a Roma, per partecipare all’EUROPRIDE.
Non sarà solo una festa, ma un modo per essere protagonisti, per chiedere e pretendere i nostri diritti.
Liberi di essere noi stessi e orgogliosi di esprimere le nostre singole individualità.
Tutti/e abbiamo diritto ai diritti!

Io sono mia
Art Lab

Appuntamenti cittadini verso l'Euro Pride:
--> Martedì 7 giugno ore 19 @ Art Lab in Borgo Tanzi 26
Aperitivo, dibattito e proiezione del film “WE WANT SEX”
--> Mercoledì 8 giugno ore 22 @ Facoltà di Economia in via Kennedy
Trash Night con Bufo dj (La Skarnemurta) e Dash Trash Trio
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Autobus autorganizzato Roma – Parma
A/R 15 euro
partenza 11 giugno ore 7 dal Palasport di Parma
ritorno 12 giugno ore 3 da Roma
Per info e prenotazioni iosonomia.pr@gmail.com o 3488833410