ART LAB OCCUPATO * Autogestisci Rivendica Trasforma * BORGO TANZI 26 PARMA * Se anche tu vuoi collaborare ad uno dei progetti esistenti o inventarne di nuovi contattaci: scrivi a artlab_parma@yahoo.it oppure partecipa all’assemblea ogni mercoledì alle 21.00
L’anomalia è una deviazione, è un cambio di direzione rispetto alla norma. E’ da questa suggestione che vorremmo partire per definire le traiettorie del progetto Anomalia Parma.
Non uno spazio sul web neutro, non un luogo immateriale da concepire come un contenitore da riempire, non un sito né tantomeno un blog. Nell’epoca delle relazioni sul web, nel tempo delle leggi sulla diffamazione che chiudono gli spazi di democrazia e tentano di imbrigliare la potenza della cooperazione, tentiamo di aprire una scommessa che sappia deviare una strada che sembrerebbe già segnata.
E’ proprio nella rottura con la normalità imposta dal pensiero unico neoliberista, che vogliamo dar vita a questo esperimento.
Anomalia Parma è prima di tutto una piazza virtuale dove tessere reti, costruire relazioni, immaginare un cambiamento dello spazio reale. E’ un progetto che non si ferma alla virtualità, che non si chiude al web, ma è immediatamente nella realtà, nei rapporti materiali. E’ nelle pieghe di un mondo in crisi che Anomalia Parma vuole esercitare la sua forza.
Anomalia è la forza della cooperazione libera, la ricchezza del possibile oltre la miseria del presente.
L’anomalia si colloca in uno spazio e in un tempo.
Lo spazio è quello della città di Parma, laddove l’anomalia, negli ultimi periodi, è stata esercitata dall’alto verso il basso. Dalla gestione criminale delle risorse pubbliche all’indebitamento che segna la fine di un modello di crescita costruito attorno ai meccanismi predatori della finanza e garantito da una classe dirigente incapace di fare gli interessi della comunità ma in grado solo di riprodurre sé stessa, tra scandali, tangenti e distruzione del territorio.
L’anomalia della città con uno dei più alti debiti pubblici procapite d’Italia è anche l’anomalia che ha messo in crisi il sistema dei partiti e che ne ha decretato lo sganciamento dai bisogni e dai desideri della popolazione. Un’anomalia prodotta da uno scatto di dignità dei cittadini che, attraversando le urne, hanno spazzato via la destra affarista e responsabile della catastrofe del debito, e una sinistra incapace di rinnovarsi, non nei processi di rottamazione ma nell’idea della giustizia sociale.
Ma lo spazio e il tempo dell’anomalia non guardano solo ai nostri territori. Essi si spingono aldilà del Po, fino ad arrivare nel cuore della finanza europea, colpevole di impoverire e distruggere i territori e di imporre tagli drastici ai diritti conquistati.
Anomalia è lo spazio pubblico che si oppone a questo processo autoritario. Attraverso una piattaforma web prova ad offrire uno spazio a tutti e tutte coloro che si sentono anomali al neoliberismo, alle ricette di austerità imposte dall’Europa e dal governo. È uno spazio prima di tutto democratico, nel quale la parola democrazia non viene svuotata e resa inerme, ma è in grado di avere nuova vita, nelle relazioni, negli incontri, nelle lotte.
Anomali sono i lavoratori che difendono l’articolo 18 e che lottano contro la precarietà, anomali sono gli abitanti di un territorio che si oppongono alla devastazione ed al saccheggio dei beni comuni.
Anomalia è il conflitto, la possibilità di immaginare e costruire la decisone collettiva contro l’individualismo della crisi,anomalia è la ricchezza della cooperazione sociale contro i processi di mortificazione della finanza. Anomalia è.
Scritto da: Francesca Mastracci e Dimitri Corradini Illustrazioni e regia: Dimitri Corradini Musiche:Marco Gallanti Montaggio video:Paolino Bel Da Mat Sabato 27 dalle 17.30 alle 20.30
Riflessioni e suggestioni dalla tre giorni di mostra fotografica "Un po' vicino, un po' lontano" del collettivo di Salonicco "35mm", organizzata ad art lab occupato
E' un enorme portato di Storia quello che ci è arrivato insieme ai ragazzi del collettivo Fotografico 35 mm di Salonicco nella loro visita italiana ad Art Lab, Parma.
Un confronto costruttivo basato sul dialogo, l'analisi critica e l'osservazione collettiva della realtà circostante, metodologico, quasi a ricordare la dottrina di Socrate il Greco.In un tempo nel quale vengono innalzati sempre più confini e sempre più fortezze vengono corazzate, i volti dei bambini, degli anziani, delle donne e delle mura immortalate nelle foto, sembrano voler ricordare che le frontiere ci hanno sempre e solo insegnato a dividere.Divide et impera, l'antico metodo Romano. Cosi è sempre stato, dalle terre all'uomo e cosi tutt'ora è. Dogane, passaporti, permessi di soggiorno, status di rifugiato, riconoscimento o clandestinità. Difesa ostinata di un'identità frammentata e fatta a pezzi che rimane salda solo sui registri di un'economia militare.Ma se è possibile dire che le relazioni e l'immeticciamento tra popoli allo stesso tempo simili e diversi tra loro non sono qualcosa che si può prevedere attraverso calcoli e teorie, è anche possibile immaginare che i flussi migratori sono la vera rivoluzione che abbatte, lentamente, le mura dei confini più alti.
L'assurdo anacronismo di chi, imperterrito, continua ad incastrare mattoni e cemento sulle coste, promettendo un'Alba Dorata ''libera'' dall'intreccio di tradizioni e culture, è in totale contraddizione con una Storia che ha visto i migliori pensatori teorizzare che il confronto con ciò che altro da sé è un mezzo fondamentale al fine di una conoscenza della realtà più articolata e complessa.
''Panta rei'' disse Eraclito! Tutto scorre e tutto cambia, tutto è in costante mutazione. Non è tempo di barriere e non v'è tempo per crearle. Viviamo in un mondo di somiglianze e differenze nel quale l'alterità è l'ossigeno della convivenza, è creazione costante di un ''NOI'' nel quale diventiamo continuamente qualcosa di nuovo, qualcosa di originale che è più della somma delle sue parti.
Con questi presupposti abbiamo voluto riaprire le porte di Art Lab il 5, 6 e 7 Ottobre, convinti che le parole ''Centro Sociale'' debbano avere un significato reale per la cittadinanza, le strade e il quartiere con i quali viviamo ogni giorno lo sviluppo di questo luogo. Viviamo l'Identità non come un campo recintato del quale sentirci padroni ma come un fiume in continuo divenire che corrode ogni forma di limitazione. Creiamo Laboratori di solidarietà e libera vivibilità che necessitano di spazi. Occupiamo spazi per riaprirli, per farli respirare e per condividere la creazione di un' alternativa critica e costruttiva: Esercito e Polizia in città non sono, per noi, sinonimo di sicurezza ed armonia ma di violenza e repressione. Vedere le strade sgombre la notte non è, per noi, ''ordine'' ma vacuità. I nostri spazi sono il mutamento, la trasformazione in quanto liberi.
''La libertà'', diceva Platone, ''finisce per spezzare ogni gerarchia, incrinare l’ordine naturale di subordinazione dell’inferiore al superiore''. Possiamo essere padroni di noi stessi ogni giorno attraverso l'autorganizzazione collettiva, attraverso l'esperienza che compagni d'oltremare ci portano a toccare con mano, attraverso narrazioni ed immagini, possiamo creare un sapere altro grazie al confronto costante dentro e fuori da noi e così smantelliamo pezzi di confine.
14 Ottobre: LA CENSURA FRANCHISTA
Ore 18:30 - Viridiana (1961, Luis Buñuel)
Ore 21:15 - La caccia (1965, Carlos Saura)
21 Ottobre: CINEMA ITALIANO CONTEMPORANEO, L'IO PRECARIO
Ore 18:30 - Non pensarci (2007, Gianni Zanasi)
Ore 21:15 - Sangue. La morte non esiste (2006, Libero de Rienzo)
28 Ottobre: IDENTITA' SESSUALE E DINTORNI
Ore 18:30 - C.R.A.Z.Y. (Canada, 2005, Jean-Marc Vallé)
Ore 21:15 - Shortbus. Dove tutto è permesso (2006, John Cameron Mitchell)
4 Novembre: ESTRANEO A CASA TUA Ore 18:30- Il buio oltre la siepe ( 1962, Robert Mulligan) Ore 21:15- Lamerica (1994, Gianni Amelio)
11 Novembre: QUESTIONE DI GENERE
Ore 18:30 - Sotto le rovine del Buddha (2007, Hana Makhmalbaf)
Ore 21:15 - Ti do i miei occhi (2003, Iciar Bollaín)
18 Novembre: PERSONAGGI OLTRE LA STORIA
Ore 18:30 - Tutta la mia vita in prigione (2007, Marc Evans)
Ore 21:15 - Spartacus (1960, Stanley Kubrick)
25 Novembre: DOCUMENTARE L'ECONOMIA GLOBALE
Ore 18:30 - L’incubo di Darwin (2004, Hubert Sauper)
Ore 21:15 - Shock Economy: il capitalism del disastro (2009, Michael Winterbottom)
2 Dicembre: UNDERGROUND D'AUTORE
Ore 18:30 - Shadows (1959, John Cassavetes)
Ore 21:15 - Stranger than paradise (1984, Jim Jarmush)
9 Dicembre: ANIMAZIONE
Ore 18:30 - Valzer con Bashir (2008, Ari Folman)
Ore 21:15 - Team America ( 2004, Trey Parker)
Riapre Art Lab con una tre giorni dedicata alla fotografia.
In occasione della riapertura autunnale, Art Lab propone una mostra fotografica del collettivo “35mm”, esperimento artistico nato circa un anno fa a Salonicco. Ragazzi e ragazze che con la loro fotografia di strada tentano quotidianamente di immortalare gli effetti della crisi in Grecia, cogliendo, nelle loro immagini, la voglia di riscatto e di ribellione del popolo greco ai diktat della troika e alle politiche di austerity. In particolare, durante il loro soggiorno in Italia presenteranno una serie di scatti legati alle forme di razzismo che si sono innescate a causa della precarietà diffusa che ha dato vita ad una nuova guerra tra poveri.
Il titolo della mostra è “Un po’ vicino, un po’ lontano”: L’obiettivo di questa mostra è quello di affrontare i temi del razzismo e della xenofobia attraverso immagini quotidiane. Immagini che incontriamo andando al lavoro o, mentre, giriamo per la città in cerca di un locale dove divertirsi. Cose che rimuoviamo immediatamente dal nostro campo visivo e dalla nostra mente. È proprio da questa rimozione, che la gente applica alla vista di tali immagini, che nasce il nome della nostra mostra, il tentativo di far avvicinare questi fotogrammi a coloro che tendono a tenerli lontani
Saranno presenti
APOSTOLIS KESIDIS
CHRYSI GEORGIADOU
VASILEIOS CHATZOPOULOS
IOANNIS GRIGORIADIS
FILI-GIOANNA KOUMANTANOU
GIORGIO CHRISTAKIS.
Una tre giorni di fotografia, cultura, musica, cibo e divertimento.
Il programma:
Venerdì 5 ottobre ore 19.00: mostra fotografica "Un pò vicino, un pò lontano" in compagnia dei fotografi del gruppo 35mm, accompagnato da aperitivo a buffet greco.
Sabato 6 ottobre ore 19.00: vernissage di fotografia, aperitivo e a partire dalle 21:00 dj set con One dread society
Domenica 7 ottobre ore 19.00: vernissage di fotografia, aperitivo e Primo Torneo di Calciobalilla Indipendente di Art lab. Inizio torneo ore 20:30.
..L'autunno è arrivato, pronti per tornare a scuola?? Ricominciano i corsi di italiano per stranieri!
Iscrizioni ai corsi (A1 / A2) e informazioni: * SABATO 6 OTTOBRE dalle ore 12 alle ore 14 * VENERDì 12 OTTOBRE dalle ore 18 alle ore 20
>>Le lezioni cominceranno LUNEDì 15 OTTOBRE!
Per tutte le informazioni: 334 9776415 (Adele)
Scuola A Voce Alta
c/o Art Lab Occupato -
Borgo Tanzi 26, Parma
--- Autumn is here,are you ready to come back to school?? Our Italian language classes for foreigners are restarting!
Subscriptions to the classes ( A1/A2 level) and informations:
* saturday october 6th - 12 am to 2 pm * friday october 12th - 6 pm to 8 pm
>> Lessons will start on monday october 15 th
For all kind of informations : +39 334 9776415 ( Adele )
"A Voce Alta" school
C/o Art Lab occupato
Borgo Tanzi,26 Parma
---
La rentrée scolaire vient d'arriver, vous êtes prêt(e)s à recommencer?
Les cours d'italien pour étrangères et étrangers vont reprendre bientôt!
Rdv pour renseignements et inscriptions aux cours (niveau A1/A2)
*samedi 6 Octobre, de 12h à 14h
* vendredi 12 Octobre, de 18h à 20h
Début des cours: Lundi 15 Octobre 2012
Pour plus d'infos:
+39 334 9776415 (Adele)
école "A Voce Alta"
dans les locaux de "Art Lab Occupato" -
Borgo Tanzi 26, Parme
--- صار الخريف... جاهزين للعودة إلى المدرسة؟ هناك تعليم اللغة الإيطالية لغير الناطقين بها! تسجيل الدورات ـ المستوى الإبتداء الألى و المستوى الإبتداء الأوسط ـ يوم السبت ٦ أكتوبر س 12-14 * يوم الجمعة ١٢ أكتوبر س18-20
بدء الدراسة يوم الإثنين ١٥ أكتوبر٢٠١٢
(للحصول على معلومات ٣٣٤٩٧٧٦٤١٥ (أديل Scuola A Voce Alta c/o Art Lab Occupato - Borgo Tanzi 26, Parma --- Осень наступила. Пора в школу! Курсы итальянского языка для иностранцев снова начинаются. Запись на курсы (A1/A2) и информация: Суббота 6-го откября с 12 до 14, Пятница 12-го октября с 12 до 20. Уроки начинаются 15-го октября! Для дополнительной информации звоните: 3349776415 (Аделе)
Scuola " A Voce Alta " C/o Art Lab occupato Borgo tanzi,26 Parma --- Toamna a venit, sunteti pregatiti sa va intoarceti la scoala? Incep din nou cursurile de limba italiana pentru straini! Inscriirile la cursuri (A1/A2) si informatii: *SAMBATA 6 OCTOMBRIE de la ora 12 la ora 14 * VINERI 12 OCTOMBRIE de la ora 18 la ora 20 >> Cursurile va incepe LUNI 15 OCTOMBRIE! Pentru mai multe informatii: 334 9776415 (Adele) Scuola A Voce Alta c/o Art Lab Occupato Borgo Tanzi 26, Parma 1
Art Lab Occupato di Parma aderisce all’appello del Comitato Antifascista Antirazzista Molisano
Il 29 ottobre 2011 la Prefettura e la Questura di Isernia autorizzano, nonostante i continui appelli dell’ A.N.P.I. e delle varie associazioni del territorio, una manifestazione presieduta da Casa Pound Isernia presso la “sala Gialla della Provincia”. Sette compagni/e sono stati denunciati per “manifestazione non autorizzata” e di fatto per aver cantato “Bella ciao” o urlato slogan come “Il Molise è Antifascista”. Dato che queste parole compaiono nel decreto penale di condanna, potrebbe sembrare assurdo , ma è il contenuto della sentenza di un Tribunale della Repubblica Italiana nata dalla Resistenza. Tutto ciò calpesta non solo la memoria dei nostri partigiani che pagarono con la vita quello che noi oggi chiamiamo “Libertà”, ma anche la Costituzione nata dal loro sacrificio. «È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista», recita la XII Disposizione transitoria e finale della nostra Costituzione, così come la Legge 645 del 20 giugno 1952 sancisca chi commette reato o chiunque «fa propaganda per la costituzione di un’associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto partito fascista» o che ne esalti «esponenti, principi, fatti o metodi, oppure le sue finalità antidemocratiche». È proprio di antidemocrazia che si parla quando vediamo di fatto ospitare, promuovere, proteggere organismi delle nuove destre come Casa Pound, addirittura all’ interno di un palazzo istituzionale ed al di fuori di esso condannare chi al totalitarismo si oppone con la pena di 8 giorni di detenzione, tramutata in una pena pecuniaria di 1.350 euro . Questo in base ad un regio decreto del 1931, in parole povere condannati da una legge repressiva approvata dal regime fascista. È la stessa Procura che archiviava gli esposti contro la riorganizzazione di un’associazione locale chiamata “Fascismo e Libertà”. Tutto ciò si inserisce in un contesto politico nazionale dove le istituzioni continuano a legittimare e non punire azioni fasciste ed a reprime sempre di più idee di antifascismo. Lo vediamo nel continuo utilizzo della violenza da parte delle forze dell’ordine, dalle leggi italiane ed europee di razzismo legittimato in materia di immigrazione e dalla repressione dei diritti di coppie omosessuali e quant’ altro.
Noi pensiamo che rivendicare l’ antifascismo sia fondamentale per la libertà personale e collettiva. Inoltre invitiamo tutti gli spazi sociali ad esprimere solidarietà per i/le compagn* del Molise dando adesione alla campagna “Ad Isernia c’ero anch’io”, scrivendo “ aderisco ” o “nome e cognome” all’ indirizzo e mail dell’ Osservatorio alla repressione osservatorio.repressione@hotmail.it .
Un fumetto di Davide D.M. (Progetto Zeta - Art Lab Occupato)
"Non tutte le celle hanno muri ed un cancello"
Genova 2001
ritorna sempre,
inevitabilmente ritorna.
La straordinaria ondata, culmine della parabola virale del movimento no-global aveva certamente insita la capacità di esprimere naturalmente un potenziale di conflitto costante, di formare sempre nuovi piani aggregativi e partecipativi, di violare, disobbedire, oltrepassare, collidere, sempre coi propri corpi, col proprio desiderio di cambiamento; Genova traduceva la reale possibilità non solo di immaginare, ma esigere e, organizzandosi, di creare un mondo nuovo, di costituire delle nuove condizioni e pratiche d'esistenza.
Genova ha teso i fili del nostro pensiero, li ha accompagnati, ha saputo costruire la strada da percorrere.
Genova ci ha raccontato cosa di buono si poteva fare, ci dice tutt'ora che la battaglia per il futuro
e la vita degna non può essere configurata come un gioco a perdere.
Perché prima o poi si vince.
Perché a Genova si è vinto.
Genova ritorna per la straordinaria capacità anticipatrice di quel movimento
quell'immane epifania di massa, la profezia degli ultimi.
Ha scritto la storia dei nefasti cambiamenti strutturali del decennio a venire, sino all'esplosione debordante della doppia bolla finanziaria, sino alla fine della vana gloria capitalista, serpente che striscia, e pure da morto continua a mordere.
A Genova, per il veleno, avevamo l'antidoto .
A Genova avevamo ragione.
Poi la mente che si divincola, in un'istante scende giù dritta dalla canna di una pistola
ancora fumante, alla testa di un ragazzo, una persona con nome e cognome, Carlo Giuliani.
Al suo passamontagna, che calato sul viso ridava identità e voce ad un'intera generazione
di inascoltati, stanca di numeri e codici da rispettare, di esser parte di un gioco al massacro,
dove il profitto capeggiava comunque sulla vita.
Genova ritorna sempre, perché sotto quel passamontagna tutti avevamo un nome.
Tutti avevamo un sogno che ci è stato tolto.
Poi Genova ritorna sempre,
ritorna per la meschina reticenza dello stato nel recidere e confinare le esistenze, di prolungare nel tempo e nello spazio la sua azione repressiva e persecutoria.
Ritorna per le condanne che distruggono vite messe al sicuro, richiamate ingiustamente all'orrore del passato, quando finalmente sembrava finito, quando si ricominciava a respirare.
Come da copione si va avanti per sineddoche, ne vengono puniti una manciata, una parte per identificare il tutto, perché lo stato non ha interessi a fare differenze e non chiede colpevoli,
anche perché i colpevoli non sono dalla nostra parte.
"Il 12 maggio scorso il gruppo fascista CasaPound ha assaltato il Circolo Arci Minerva armato di bastoni catene e armi da taglio. L'azione di contrasto gestita dagli antifascisti lì presenti e dai soci del circolo ha evitato il peggio. I venti fascisti non sono riusciti nel loro intento di devastare il circolo e provocare gravi danni fisici alle persone. Non è la prima volta che CasaPound compie azioni di questo tipo. Da anni, in tutta Italia questo gruppo si rende protagonista di una condotta tipicamente squadrista e violenta che tramite aggressioni fisiche cerca di guadagnarsi spazio e visibilità. CasaPound si dichiara "non conforme", ribelle e dalla parte degli italiani ma i fatti dimostrano quanta distanza ci sia tra i loro slogan e la realtà. Più volte si sono candidati nelle file del PDL, da sempre favorevoli al nucleare, sono arrivati ad ospitare Dell'Utri, a rivalutare Craxi o a farsi patrocinare alla Camera da Scilipoti pur di prendersi un posticino ai piani alti. Ma non è solo CasaPound il fascismo che ci deve preoccupare. Le scelte politiche imposte dal governo, gli operai caricati davanti alle fabbriche, l'isolamento e la repressione che riceve chiunque cerchi di opporsi a questo sistema di poteri hanno ben poco da spartire con la democrazia. Un contesto di crisi economica e politiche autoritarie simili in tutta Europa che favorisce l'emergere di gruppi neonazisti come avvenuto in Grecia. Per questo un gruppo fascista come CasaPound non deve essere sottovalutato, ignorato o accettato, per questo non va dimenticata l'aggressione del 12 Maggio. Parma è da sempre antifascista e non può accettare la sua presenza."
Ritrovo ore 17,00, Parco Montermini- Via Ognibene- Q.re Montanara.
Oggi 20 giugno, in occasione della Giornata mondiale del rifugiato, in piazza Garibaldi a Parma abbiamo tenuto un presidio sotto il comune: Artlab Occupato e Casa Cantoniera Autogestita, insieme all’associazione Perchè No?, al CIAC (centro immigrazione asilo e cooperazione internazionale), alla UISP, a Parma Bene Comune e ai Giovani Comunisti hanno aderito all’appello di Melting Pot Europa per il rilascio del permesso umanitario ai migranti venuti dall Libia.
Celebrare il diritto d’asilo deve significare garantire diritti di cittadinanza per tutt*, a tutte quelle donne e quegli uomini fuggiti dal regime di Gheddafi che si sono visti negare un titolo di soggiorno umanitario nonostante l’appello di moltissime voci nella #campagnadirittodiscelta.
Abbiamo chiesto alle istituzioni un impegno concreto per dare una risposta a chi chiede il diritto di ricostruirsi un presente e un futuro in questo paese e non puo` essere respinto ad una vita invisibile fatta di emarginazione e sfruttamento.
In piazza anche gli studenti della scuola “A voce alta” di Artlab, fra cui diversi richiedenti asilo, insieme a rappresentanti delle associazioni. In presenza della neo consigliera comunale Patrizia Ageno e` stato diffuso l’appello ed e` stato chiesto un incontro con le istituzioni e la creazione di un tavolo di confronto e lavoro con tutte quelle realta` che si occupano dell’accoglienza dei migranti nel territorio.
In tant* oggi hanno creato un 20 giugno che chiede a gran voce liberta´, dignita` e diritti ed e’ stata grande la disponibilita`di chi era in piazza per proseguire in un percorso attivo che porti a risposte reali e coinvolga movimenti, associazioni e enti locali.
CHE COS'È? E' un incontro settimanale di scambio di oggetti,autoproduzioni e idee COME FUNZIONA? Ogni mercoledì dalle 19 alle 21 puoi venire ad Artlab ( bg.Tanzi 26) con oggetti che non ti servono più,creazioni ed autoproduzioni,o semplicemente con la tua capacità da mettere in circolo.Nella Piazza delle possibilità potrai guardarti intorno,cercare ciò che ti interessa e iniziare lo scambio! COSA SI PUO' SCAMBIARE? - oggetti e vestiti usati -oggetti auto prodotti -tempo,capacità,proposte SE NON MI INTERESSA NESSUN OGGETTO? Puoi regalare l'oggetto senza volere nulla in cambio,oppure puoi scambiare le tue capacità con quelle degli altri. PERCHE'? Per pensare a un mercato indipendente da denaro e consumismo,ma fondato sul tempo e sulle relazioni Per creare una rete di interazioni e conoscenze nel quartiere
Ti aspettiamo ogni mercoledì a partire dal 20 Giugno per iniziare lo scambio!
Per oggetti ingombranti che non puoi portare in Piazza puoi mettere il tuo "annuncio" sulla bacheca della nostra pagina Facebook! X info: pagina facebook email: piazza possibilità@libero.it Ramona 3473334806 Enrica 3807566734 Lucia 3484490695
Riceviamo e pubblichiamo dal Comitato Antifascista Montanara
L'aggressione da parte degli aderenti di Casapound al Circolo Minerva del 12 Maggio scorso porta all' attualità la questione del neofascismo nella sua completa dimensione politica. Nonostante il successo dell' azione di contrasto, anzi di vera resistenza, gestita dagli antifascisti e dai soci del circolo, L' episodio ha causato delle ripercussioni in seno alla popolazione del quartiere e della città tutta. Ripercussioni che vanno affrontate nel tentativo di ricucirle all'interno di un dibattito pubblico, laddove i diversi soggetti e le diverse realtà possono discutere e possibilmente trovare una sintesi unitaria.
Pertanto il Comitato Antifascista Montanara promuove l' assemblea pubblica sui fatti di via Carmignani per venerdì 8 giugno 2012 alle ore 21,00 presso la sala del centro civico di Largo 8 Marzo.
Sarà presente su nostro invito la senatrice Albertina Soliani, testimone dei fatti, e presentaria delle interrogazioni parlamentari.
La Ciclofficina è il luogo dove utilizzare le proprie conoscenze sulla bici. Piccole o grandi che siano.
La bicicletta è di chi vuole poter decidere la propria strada, senza Petrolio, senza Gas, senza Targhe Alterne.
Per questo ArtLab mette a disposizione uno spazio comune a cui chiunque può accedere per avere qualche consiglio o semplicemente un aiuto pratico per aggiustare o perfezionare la propria bici.
La bicicletta è più di un semplice oggetto da garage, è una tradizione. Che noi non vorremmo perdere mai.
Proprio per questo motivo lo scopo essenziale della Ciclofficina è di estendere il più possibile il suo utilizzo attraverso soluzioni economiche, incentivando il riciclo e l'autoriparazione.
Secondo noi la bicicletta è il più tecnologico dei mezzi, perché non inquinerà mai. In una Ciclofficina si condividono e si accrescono le proprie esperienze: con le proprie mani si reinventa la bicicletta, facendola rimanere sempre se stessa.
Nella nostra Ciclofficina offriamo aiuto a chi vuole andare veloce. Ma con lentezza. Perché la bicicletta è di tutti quelli che desiderano molto. Ma pretendono poco. Di chi vuole lasciare un po' di strada anche agli altri, senza essere sempre alla ricerca di un parcheggio.
La Ciclofficina è di chi vuole sentire il suono di un campanello, il fruscio di una dinamo o il rintocco dei pedali. Così come una bicicletta, la Ciclofficina rappresenta autonomia materiale e di pensiero.
La Ciclofficina è la voglia di andare dove soltanto le nostre gambe potranno portarci.
La Ciclofficina è di tutt@.
INAUGURAZIONE SABATO 9 GIUGNO DALLE 16.00
OGNI MERCOLEDì DALLE 17.00 ALLE 20.00
La nostra vita non è il debito di una banca. Stop EU-sterity!
Venerdì 25 maggio alle ore 12, dalla
sede di Parma della Deutsche Bank, in via Repubblica 80, gli
attivisti parmigiani che hanno partecipato alle mobilitazioni europee
svolte dal 16 al 19 maggio, hanno rilanciato i discorsi emersi da
BlockocupyFrankfurt anche a livello territoriale, raccontando la
dinamica delle giornate, i meccanismi repressivi messi in atto dal
governo e dalla polizia tedesca e la potenza emersa da un'Europa
costituente, quella delle lotte comuni e della rivendicazione di
diritti sociali.
Dopo pochi minuti dall'arrivo della
stampa e degli attivisti di Art Lab e della Casa Cantoniera, la sede
della banca tedesca ha chiuso le porte, proibendo l'ingresso anche ai
clienti in attesa. Durante il presidio sono stati attaccati adesivi
raffiguranti il daspo che la polizia tedesca ha consegnato agli
attivisti dopo lo stato di fermo, con una mappa di Francoforte il cui
centro finanziario è stato delimitato da un confine che lo
trasformava in un'unica "zona rossa", ampia e mutevole,
quasi cucita sulla pelle dei manifestanti. Meccanismi restrittivi,
arbitrari e ingiustificati, che hanno ben espresso la paura del
governo tedesco nei confronti di un movimento che sta delineando
linee comuni di lotta contro l'austerità e la precarizzazione della
vita all'interno dello scenario europeo. E perchè no, anche nei
nostri confini nazionali, cercando di costruire una coalizione sociale, ampia, partecipata e orizzontale, che incida contro il DDL
Fornero e che costruisca mobilitazioni contro la sua prossima
approvazione in Parlamento.
Il volantino distribuito:
Francoforte, città simbolo degli
interessi della finanza, è sede della BCE, della borsa tedesca e di
248 banche, per la metà rappresentanze di istituti di credito
stranieri. E' proprio lì, nella capitale delle banche e della
finanza europea, in cui vengono decise le politiche monetarie per 330
milioni di cittadini dell’UE, che i movimenti europei, hanno
affermato la necessità di costruire un'altra Europa. L'Europa che si
oppone ai diktat della finanza e alla trasformazione della vita in
terreno da saccheggiare. Un’Europa sociale, capace di garantire
diritti e reddito.
Per contrastare le mobilitazioni di
BlockocupyFrankfurt, il governo tedesco si è preso la responsabilità
di costruire una vera e propria militarizzazione della città,
caratterizzata da continui e ingiustificati divieti alla libertà di
manifestazione. Tutti i partecipanti sono stati vittime di
perquisizioni, identificazioni, fotosegnalamenti, intimidazioni, e
molti di loro, tra cui 10 studenti parmigiani, hanno subito uno stato
di fermo preventivo durato circa 7 ore, nonostante non ci fosse stata
alcuna accusa a loro carico.
Di ritorno da Francoforte possiamo,
però, dire con soddisfazione che, nonostante tutte le difficoltà
incontrate, i manifestanti hanno espresso la capacità di sovvertire
i divieti, le assemblee hanno parlato il linguaggio della coalizione,
e in tanti e diversi hanno intrapreso la strada che porta alla
costruzione di un'alternativa.
Gli attivisti e le attiviste di Art Lab
Occupato e Casa Cantoniera Autogestita di ritorno da
BlockocupyFrankfurt
Dieci attivisti di Parma tra i 77 italiani della rete RiseUp in stato di
fermo a Francoforte
Dal 16 al 19 maggio attivisti dei
movimenti di tutta Europa, tra cui una vasta delegazione italiana, si sono dati
appuntamento in Germania all'interno delle iniziative Blockocupy Francoforte.
Le giornate d'azione nella capitale
finanziaria europea si articolano in blocchi, manifestazioni ed incontri per
dare voce all'Europa dei diritti contro le politiche di austerity.
Oggi, 17 maggio, dieci studenti di
Parma, attivisti tra 19 e i 27 anni della Casa Cantoniera Autogestita e di Art
Lab, sono tra i 77 italiani della rete RiseUp in stato di fermo a Francoforte.
L’assurdità dei fermi è che siano avvenuti senza che vi fosse alcuna situazione
di tensione. Sono stati fermati e perquisiti mentre sostavano davanti all’università,
dove si era appena svolta un’assemblea. Dall’università erano in procinto di
partire in corteo pacifico in direzione PaulPlatz quando la polizia, senza una ragione
tutt’ora chiara, li ha accerchiati. A seguito dell’identificazione, avvenuta
senza alcuna resistenza, sono stati messi in stato di fermo. Ad ora non si
hanno notizie circa dove siano stati condotti. I rilasci sono previsti tra le
24 di oggi e lunedì mattina. A chi è stato rilasciato subito dopo l’identificazione,
è stato consegnato un foglio con una diffida: fino a domenica dovranno stare a
minimo cinque chilometri di distanza dalla zona rossa al cui interno si trova
la sede centrale della Bce, la borsa e la sede della banca centrale tedesca.
Denunciamo l’assoluta mancanza di
democrazia in un contesto pacifico e di respiro europeo. Quanto avvenuto
dimostra la volontà di sedare il profilo politico della contestazione nel
tentativo di appiattirla su una questione di ordine pubblico nonostante, come
detto, non ci fosse nessuna situazione di pericolo.
La manifestazione, che ha visto confluire
a Francoforte gente proveniente da tutta Europa, vuole porre sotto i riflettori
la delegittimazione dal basso delle politiche di austerity e dei diktat
finanziari di cui la BCE è un punto nevralgico.
Ritenendo di essere in un contesto
democratico esigiamo notizie precise circa l’ubicazione dei fermati e le accuse
che gravano a loro carico. Chiediamo a gran voce il loro immediato rilascio e che
sia data loro la possibilità di partecipare alle iniziative di contestazione e
mobilitazione previste per i prossimi giorni.
Per queste ragioni
oggi, alle ore 18.30, abbiamo indetto un presidio davanti alla
Prefettura di Parma, cui hanno preso parte una cinquantina di persone,
chiedendo di essere ricevuti dalle autorità competenti. Una delegazione
ha incontrato il viceprefetto, che ha dichiarato il suo impegno, in
collaborazione con le altre prefetture, a capire la condizione giuridica
dei/lle fermati/e e a darne comunicazione. Tanta la solidarietà
espressa da diverse realtà cittadine presenti al presidio, dalla Rete
diritti in casa ai Federazione dei Verdi di Parma, dalla Fiom alla Cgil
che vogliamo, dall'USB a Parma Bene Comune.
Contro l’Europa dei divieti e dell’austerità,
Per un’Europa dei diritti e del reddito!
Comunicato stampa per l'apertura di un tavolo di confronto con l'Università e le istituzioni
Ad un
anno di distanza dall'ingresso nello stabile di Borgo Tanzi, prendono
forma le idee dei tanti ragazzi che il 6 maggio 2011 hanno
deciso di aprire uno spazio di democrazia all'interno del quartiere
Oltretorrente, fatto di socialità, welfare dal basso e cooperazione
tra persone.
Domenica
22 Aprile, ArtLab ha festeggiato il suo primo compleanno invitando
la cittadinanza e le istituzioni ad una giornata nella quale lo
spazio ha raccontato se stesso attraverso l'allestimento di una
mostra fotografica e di videoproiezioni realizzate dal progetto
comunicativo "Zeta" e un aperitivo offerto dalla Scuola
d'italiano per migranti. La giornata si è conclusa con un
partecipato dibattito pubblico incentrato sul futuro di ArtLab e
sulle esperienze di cooperazione sociale nate nel primo anno di
lavoro, che ha ospitato le istituzioni locali e nazionali, oltre a
docenti dell'Ateneo di Parma. Le relatrici, Marcella
Saccani (Assessore
provinciale per le politiche sociali), Albertina
Soliani (Senatrice
della Repubblica), Gabriella
Meo (Consigliere
della Regione Emilia-Romagna) e Carmen
Motta (Deputato
della Repubblica), durante il dibattito hanno evidenziato il
valore della progettualità di ArtLab nella costruzione di un tessuto
sociale coeso, originale e solidale. Le ospiti hanno, inoltre,
condiviso con i presenti la preoccupazione nei confronti della
situazione di incomunicabilità esistente tra l’Università e
l'associazione "Generazioni Precarie", promotrice dei
progetti che hanno preso forma dentro ArtLab. Nonostante
l’associazione sia regolarmente accreditata presso i registri della
Provincia e dell'Università, e nonostante si sia fatta
promotrice di diverse attività, nate dalla collaborazione tra
studenti e docenti dell’Ateneo, l'istituzione universitaria, ad
oggi, si sottrae al confronto e al dialogo più volte richiesto.
Quest'ultima, rifiutando l'apertura di un tavolo di confronto,
rischia di svilire l‘esperienza di Art Lab, preferendo rivolgere
l'attenzione sulla semplicistica e riduttiva dicotomia
legalità/illegalità.
È
però innegabile, agli occhi della cittadinanza, che lo stabile di
Borgo Tanzi, dopo un lungo periodo di dismissione e degrado,
sia divenuto a tutti gli effetti un bene comune per il quartiere, per
gli studenti e per tutta la città. In un solo anno è stato
concretizzato un progetto di riqualificazione dell’immobile, i cui
ingenti costi sono stati sostenuti dagli stessi membri
dell'associazione e dalla solidarietà del quartiere. Attraverso la
virtuosa pratica dell’autorecupero sono state realizzate diverse
sale polivalenti, una redazione con connessione internet e computer
ed un'aula didattica. Questo ci ha permesso di sviluppare
numerosi progetti al servizio della cittadinanza tra i quali
il progetto
comunicativo Zeta che
si articola attraverso un periodico cartaceo, un giornale online, una
redazione video ed una web radio; una scuola
d’italiano per migranti,
divisa in tre corsi per un totale di nove lezioni alla settimana e
sessanta studenti; unasquadra
di calcio a 11 antirazzista "La Paz!",
iscritta al campionato amatoriale della UISP, in collaborazione con
l'associazione "Senza Frontiere", e in ultimo, il progetto
di autoformazione “Biopotere e dispositivi di controllo dei corpi”,
articolato all'interno della Facoltà di Lettere dell'Ateneo, che
vede la partecipazione di numerosi docenti universitari e
collaboratori da tutta Italia, arricchito da una rassegna culturale
dal titolo "Out of control" che si svolge nello stabile di
Borgo Tanzi.
In questi
mesi abbiamo presentato al quartiere ed alla città decine di
iniziative e di incontri sempre in forma gratuita: dibattiti,
concerti, proiezioni, spettacoli teatrali, mostre fotografiche,
performance artistiche, esposizioni pittoriche e video artistiche,
presentazioni di libri, grigliate, aperitivi e momenti di socialità.
L'esperienza
di ArtLab, per quello che produce e per come lo produce, ponendo
sempre al centro la democrazia diretta e le esigenze reali delle
persone, rappresenta un laboratorio cittadino aperto e includente.
Oggi
chiediamo alla cittadinanza sostegno e partecipazione, e alle
istituzioni politiche e all'Università il riconoscimento di un
percorso virtuoso attraverso l'apertura di un tavolo di trattativa
che possa garantire continuità e sicurezza ai progetti realizzati
fino ad ora e a tutti gli altri in cantiere.
Domenica 22 aprile dalle ore 17 alle ore 23. Inizio dibattito ore 18
Iniziativa promossa da APS Generazioni Precarie
c/o ART LAB Borgo Tanzi 26
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Il welfare, il lavoro relazionale, i servizi, la cooperazione tra cittadini, la multiculturalità, il protagonismo femminile e giovanile, nel contesto di un tessuto urbano violentato dalla crisi, dai tagli alla spesa pubblica, dall’assenza di certezze per il futuro.
Quali possibili azioni possono e devono essere messe in atto dalle istituzioni pubbliche per favorire la crescita e lo sviluppo di una cittadinanza consapevole dei propri diritti e fautrice delle proprie necessità, in modo attivo e dinamico?
Ne parleremo a partire dal progetto Art Lab, inteso come un esempio concreto di laboratorio cittadino aperto e includente.
L'esperienza dei giovani di Art Lab, impegnati nella costruzione di molteplici servizi rivolti alla cittadinanza e in particolar modo ai cittadini migranti, ci offre un esempio materiale di come sia possibile lo sviluppo di collaborazione e di processi cooperativi che si instaurano a partire dalle relazioni quotidiane tra tanti e diversi.
E' passato un anno da quando in tanti, giovani ed universitari, abbiamo deciso di metterci in gioco, in prima persona, per elaborare un progetto ambizioso, difficile ma così tanto utile alla collettività. Nel corso dei mesi si è palesata la forte esigenza, da parte delle persone che hanno attraversato lo spazio, di costruire una comunità di mutuo soccorso capace di invertire la rotta dettata dal momento di crisi che attraversa il nostro paese, spingendo noi tutti ad un'esasperata individualizzazione, fatta di paura, precarietà, ricatti, isolamento e solitudine.
Attraverso un dibattito, aperto alla città e a tutta la comunità che gravita attorno all'esperienza di Art Lab, abbiamo la possibilità di tracciare linee di fuga dalla crisi, dai tagli al welfare pubblico e dall’assenza di certezze per il futuro.
La discussione sarà arricchita dalla presentazione dei progetti nati all'interno di Art Lab: - la scuola d'italiano per migranti, promossa da studentesse dell’università di Parma, in collaborazione con l’associazione Perché no?, divisa in due livelli di apprendimento con corsi mattutini e serali che, grazie all'impegno di insegnanti volontari, offre la possibilità di apprendere la lingua italiana a più di sessanta studenti provenienti da tutto il mondo; - la squadra di calcio antirazzista“La Paz!” che da due anni, attraverso lo sport, promuove la conoscenza tra lingue e culture differenti, con la presenza di giovani richiedenti asilo, rifugiati politici e studenti universitari italiani, in collaborazione con la Uisp e le associazioni Ya Basta! e Senza Frontiere.
Sono inoltre in corso di realizzazione alcuni progetti riguardanti la comunicazione via web e l’editoria, attraverso la redazione di un giornale on-line e di un periodico cartaceo, oltre che una web radio.
La notevole spinta culturale prodotta dall’interazione tra gli studenti e il corpo docente universitario ha fatto sì che si realizzasse, tramite l'associazione di promozione sociale “Generazioni Precarie”, un ciclo di seminari, tutt’ora in corso, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Parma, dal titolo “Il biopotere e dispositivi di controllo dei corpi”. Contemporaneamente al ciclo seminariale, all’interno di Art Lab è stata creata una rassega culturale ed artistica, dal titolo “Out of control”, dove attraverso diverse discipline artistiche, come la fotografia, il reading letterario, il fumetto ed il teatro, si dà seguito all'indagine sulle carceri materiali ed immateriali.
Tutto questo ed altro ancora è un anno di Art Lab, un atelier precario autogestito, come amiamo definirlo, un anno di lotte per i diritti di tutti e di tutte, per il sapere e la cultura.
Il 22 aprile invitiamo la cittadinanza, le associazioni e le istituzioni a rispondere insieme agli interrogativi che la crisi ci pone violentemente davanti agli occhi, per poter tracciare nuove mappe di libertà per il futuro di Art Lab e dei giovani che lo animano, per noi tutti.
Ne parliamo con:
-Albertina Soliani, Senatrice della Repubblica
-Carmen Motta, Deputata al Parlamento Italiano
-Gabriella Meo, Consigliere Regionale Emilia-Romagna
-Marcella Saccani, Assessore alle Politiche sociali della Provincia di Parma
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Durante la giornata saranno mostrati scatti fotografici e produzioni video sulle migrazioni e i diritti di cittadinanza
* Presentazione video/fotografica dei progetti di Art Lab La scuola di italiano per migranti (un progetto dell'Aps Generazioni Precarie, in collaborazione con l'associazione Perché no?) e la squadra di calcio antirazzista La Paz! (un progetto dell'associazione Senza Frontiere e dell'associazione Ya Basta!).
* Proiezione della photogallery “I nuovi studenti italiani” di Ilaria Ghidini/ Ass. ''Le Giraffe'' .
Il reportage fotografico è stato girato a Reggia Emilia, una delle città con la più alta percentuale di cittadini stranieri, allo scopo di inchiestare attraverso l’obbiettivo, i progetti che coinvolgono i bambini migranti di seconda o terza generazione. Il lavoro mette in luce l’interazione che si instaura tra italiani di nascita e italiani di adozione. “Questo avviene in particolare con i più giovani e gli studenti, soprattutto in zone sensibili come il quartiere della stazione. Quest'ultimo, caratterizzato da numerose case popolari, ha visto negli ultimi anni un forte aumento di residenti di origine straniera. Qui la comunità cinese è la più numerosa, e molti sono i ragazzi cinesi che giocano per le strade con bambini africani o pakistani o sud-americani. Un'integrazione favorita anche da progetti promossi dal comune e da cooperative sociali, dove questi nuovi studenti italiani svolgono numerose attività dallo studio al gioco: lezioni di italiano, dopo-scuola con compiti e attività sportive e ricreative, costruzione in ludoteca e nella piazza principale del quartiere di giochi tradizionali italiani, arabi, africani, cinesi, e altro ancora. Immigrazione diventa così non solo una parola legata al dolore, ma anche allo scambio culturale e umano.”
* Proiezione del documentario ‘U stisso sangu – Storie più a sud di Tunisi, a cura di Nomadica. 'U stisso sangu non è un film, ma un racconto. Il racconto di come la parola “viaggio” si possa trasformare nel termine “speranza”, e di come la prospettiva di un mondo possa cambiare, a seconda che lo si guardi da una parte o dall’altra del Mediterraneo. “U stisso sangu” racconta il dramma dei migranti che arrivano sulle coste sud orientali della Sicilia, attraverso le loro parole, i loro sguardi, le loro storie. Dallo sbarco ai centri di accoglienza e identificazione, fino all’incertezza, alla paura e all’umiliazione, l’odissea moderna parte dalla disperazione e dai sogni di uomini e donne, per scontrarsi con la burocrazia e, ancor più grave, con la cultura di un mondo che spesso pare dimenticare che abbiamo tutti “u stisso sangu”. Un essere vivente, una persona, si trasforma così in un “clandestino”: un possibile problema che ha bisogno di normative e di certificazioni, di accertamenti e perquisizioni che non lasciano solo l’inchiostro sulle dita, ma anche un profondo senso di umiliazione. Non c’è più lo stesso sangue, non esiste più la persona. Nomadicaè un circuito autonomo per il cinema di ricerca, una struttura dalle molteplici progettualità proiettate verso nuove possibilità di produzione, sostegno e diffusione di autori e artisti che lavorano in modo autonomo. Nomadica è attivo oggi in Italia, Messico, Francia, Uruguay. Per un cinema povero, aperto, soggettivo!
Part#2 @ Art Lab Parma e Casa Cantoniera Autogestita
Parallelamente al seminario di autoformazione “Il biopotere e i dispositivi di controllo dei corpi” nella Facoltà di Lettere e Filosofia di Parma, l’associazione Generazioni Precarie organizza una rassegna di eventi culturali e artistici che si svolgerà da marzo a maggio nello spazio autogestito Art Lab, in borgo Tanzi 26.
Le tematiche affrontate all’interno degli incontri seminariali (il carcere come paradigma della nostra società, la medicalizzazione della vita, il controllo dei flussi migratori e la detenzione dei corpi migranti, le forme di disciplinamento del corpo e della sessualità, il potere esercitato sulle vite precarie che sono state private dei diritti di cittadinanza), saranno approfondite e discusse attraverso altri tipi di linguaggi e spazi performativi, quali la scrittura, la fotografia, le immagini in movimento, il writing, il suono, la cucina. Forme di produzione collettiva di sapere e arte, spesso tralasciate e trascurate negli ambienti accademici classici, che riacquistano nuova dignità e centralità negli spazi sociali, luoghi da sempre inclini alle sperimentazioni e alla diffusione di una cultura di qualità, accessibile a tutte e tutti.
Il programma degli eventi: ---
Domenica 4 marzo ore 18: Rassegna cinematografica part#1 1984, Regia di Michael Radford. 1984 Z - L'orgia del potere, Regia di Constantin Costa-Gavras. 1969
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Sabato 10 marzo ore 21: “Il sonno della ragione”
Proiezione del docufilmcon la presenza degli autori Silvia Bongiovanni, Fabio Gianotti (Kosmoki - Torino)Quale è stato il rapporto tra la ragione e la follia nella storia? Come è stata rappresentata la follia nei diversi momenti storici? Come siamo arrivati ad aprire i manicomi? Un viaggio visionario nella storia della follia dal Medioevo ad oggi tra simboli, allegorie, credenze popolari e avvenimenti reali.
A partire dal film è stato poi creato un webdocumentario sulla storia della follia. Una sorta di enciclopedia in video clip che narra la follia nei diversi periodi storici.
Il film e il webdocumentario sono stati prodotti dall’associazione culturale KOSMOKI con il sostegno della Regione Piemonte (Assessorato alla cultura – Direzione patrimonio culturale e linguistico-), il Piemonte Doc Film Fund(Film commission Torino Piemonte e Regione Piemonte). Con il patrocinio di: Comune di Torino, Comune di Collegno, Assessorato alla sanità della Regione Piemonte.
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Mercoledì 14 marzo ore 18.30:
Presentazione dell’ultimo libro di Franco Corleone: “Il corpo e lo spazio della pena- Architettura, urbanistica e politiche penitenziarie.”
di Stefano Anastasia, Franco Corleone, Luca Zevi.(Ediesse Editore, 2011)
Presentazione del libro in compagnia di Franco Corleone, sottosegretario alla Giustizia dal 1996 al 2001, oggi garante dei diritti dei detenuti del comune di Firenze e presidente della Società della ragione, e di Hassan Bassi,membro della cooperativa sociale Cigno Verde di Parma. La vertiginosa crescita delle incarcerazioni nell’ultimo ventennio ha fatto esplodere il problema del sovraffollamento penitenziario, e con esso quello della qualità della pena nel rispetto della dignità della persona detenuta. Tra timide riforme e occasionali provvedimenti deflattivi, la costruzione di nuove carceri e la saturazione di quelle esistenti continuano a dominare l’agenda politica. La struttura architettonica, la qualità edilizia e la collocazione urbanistica del penitenziario corrispondono alla sua funzione e al modo di interpretare la pena privativa della libertà. Chi si propone di riformare la pena non può rinunciare, quindi, a ripensare lo spazio penitenziario, almeno fino a quando il carcere resterà dominante nelle nostre culture e nelle nostre pratiche punitive.
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Venerdì 16 marzo ore 19: "Il gambero nero. Ricette dal carcere"
Presentazione del libro di Michele Marziani*
(Prima edizione DeriveApprodi, 2005 - Riedizione Cibele,2010)
La discussione con l’autore sarà affiancata da degustazione delle ricette contenute nel libro presso la BiOsteria della Casa Cantoniera Autogestita in via Mantova 24. Un libro fotografico e un ricettario per raccontare la vita quotidiana dei detenuti di un carcere piemontese. In un universo di privazione, anche e soprattutto dei sensi, come quello carcerario, il cibo diventa un momento in cui affermare i propri gusti e il proprio saper fare. Nel quotidiano di un detenuto, la preparazione del cibo, la sua condivisione e la continua reinvenzione di ricette diventano un modo per ricordare gli affetti, trasmettere agli altri una conoscenza pratica, condividere una frazione di piacere. In qualità di operatori sociali, Davide Dutto e Michele Marziani hanno trascorso più di un anno nel carcere di Fossano. Hanno varcato le porte delle singole celle e hanno ascoltato, osservato e aiutato i detenuti intenti alla preparazione del loro cibo. Il risultato è un ricettario «galeotto» nel quale confluiscono piatti, sapori e metodi di preparazione provenienti da tutto il mondo. Perché internazionale è la composizione della popolazione oggi reclusa nelle carceri italiane. Oltre cento immagini straordinarie che hanno per tema la cucina. Le accompagnano didascalie che raccontano abitudini, rivelano aneddoti e curiosità, ricordano storia e provenienza dei personaggi ritratti in questo libro. *Michele Marziani, giornalista, è esperto e appassionato di pesca sportiva. Tra le sue numerose pubblicazioni di cultura gastronomica: I sapori della terra di mezzo (Guido Tommasi, 2010), Lungo il Po (Guido Tommasi, 2008), Sovversivi del gusto (Nda, 2009), La signora del caviale (Cult, 2009).
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Sabato17 marzo ore 17:30 “Alla Luce delle Prove - Il teatro nel carcere minorile di Bologna”
Presentazione del Photo Book del fotografo Alessandro Zanini e dibattito con l'autore.
(Bologna, Bononia University Press, 2009)
Il libro "Alla luce delle prove" è il racconto di un'esperienza di teatro, realizzata all'interno del carcere minorile di Bologna. Le immagini raccontano le fasi delle prove teatrali che portano alla costruzione dello spettacolo, durante le quali i ragazzi detenuti lavorano insieme a giovani attori esterni. Questo lavoro è il frutto di un progetto di lunga durata che è stato sviluppato nel corso di sei anni.
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Domenica 18marzo ore 18: Rassegna cinematografica sul carcere e la detenzione - Animal Factory di Steve Buscemi, 2000 - Il Profeta di Jacques Audiard, 2009
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Sabato 24 marzo: ACAB non è un film Reading e dibattito con gli scrittori Luca Moretti e Cristiano Armati
- In morte di Gaetano Alimonda (lettura dal libro di Luca Moretti "Roma Violenta")
- Il taglio dello stomaco (lettura dal libro di Luca Moretti "Il senso del piombo")
- Contro la teoria delle mele marce (lettura dal libro di Luca Moretti, Toni Bruno e Cristiano Armati "Non mi uccise la morte")
- Il caso Aldrovandi (lettura dal libro di Cristiano Armati "Cuori Rossi")
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Domenica 1 aprile ore 18: Rassegna cinematografica sulla follia e la psichiatria -Qualcuno volò sul Nido del cuculo di Milos Forman,1975 -Si può fare di Giulio Manfredonia, 2008.
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Mercoledì 4 aprile, ore 18.30: "Faceless" di Claudio Cricca (ed. Damiani, Bologna, 2007) Presentazione del libro fotografico e dibattito con l'autore.
Faceless nasce da un lungo reportage sugli Ospedali Psichiatrici Giudiziari iniziato nel 1998 dal fotografo Claudio Cricca*. Scattare una foto è facile; scattare una foto in faccia ad una persona è difficile; scattare una foto in faccia ad una persona che soffre... è contro natura. Ho dovuto attraversare un processo di trasformazione interiore per poter controllare determinate emozioni. (…)
In questi istituti vige un regime carcerario laddove dovrebbe trattarsi di ospedali. I poliziotti sono più numerosi degli infermieri e il risultato è una struttura a metà tra il "manicomio" e la prigione: un mostro a due teste senza identità.
Sin dall’inizio del progetto, ho espressamente deciso di rendere i ricoverati pressoché irriconoscibili. Pertanto, ho elaborato forme con luci ed ombre, corpi e spazi, alla ricerca di immagini, emozioni e sensazioni il più possibile forti, incisive, che potessero restituire il clima all’interno degli istituti anche senza il supporto dei volti dei ricoverati.
Per tutte le ragioni esposte mi sono impegnato in questi anni a documentare la realtà interna degli OPG, visitando tutti e cinque gli istituti esistenti in Italia che dipendono dal Ministero della Giustizia.
Per le stesse motivazioni ho intitolato il progetto: Faceless, senza volto.
* Claudio Cricca è un fotoreporter i cui lavori sono stati pubblicati da diverse riviste internazionali: il New York Times, National Geographic Italia, Le Monde2 e tante altre.
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Domenica 15 aprile ore 18: Rassegna cinematografica sulle migrazioni -Terraferma di Emanuele Crialese, 2011 -L’orchestra di Piazza Vittorio, documentario musicale di Agostino Ferrente,2006
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Domenica 22 aprile dalle ore 17:30 Scatti fotografici e produzioni video sulle migrazioni e i diritti di cittadinanza
- Presentazione fotografica e video della scuola di italiano per migranti di Art Lab e della squadra di calcio antirazzista La Paz!
- Proiezione della photogallery “I nuovi studenti italiani” di Ilaria Ghidini/ Ass. ''Le Giraffe'' .
Il reportage fotografico è stato girato a Reggia Emilia, una delle città con la più alta percentuale di cittadini stranieri, allo scopo di inchiestare attraverso l’obbiettivo, i progetti che coinvolgono i bambini migranti di seconda o terza generazione. Il lavoro mette in luce l’interazione che si instaura tra italiani di nascita e italiani di adozione. “Questo avviene in particolare con i più giovani e gli studenti, soprattutto in zone sensibili come il quartiere della stazione. Quest'ultimo, caratterizzato da numerose case popolari, ha visto negli ultimi anni un forte aumento di residenti di origine straniera. Qui la comunità cinese è la più numerosa, e molti sono i ragazzi cinesi che giocano per le strade con bambini africani o pakistani o sud-americani. Un'integrazione favorita anche da progetti promossi dal comune e da cooperative sociali, dove questi nuovi studenti italiani svolgono numerose attività dallo studio al gioco: lezioni di italiano, dopo-scuola con compiti e attività sportive e ricreative, costruzione in ludoteca e nella piazza principale del quartiere di giochi tradizionali italiani, arabi, africani, cinesi, e altro ancora. Immigrazione diventa così non solo una parola legata al dolore, ma anche allo scambio culturale e umano.”
-Proiezione del documentario ‘U stisso sangu – Storie più a sud di Tunisi, a cura di Nomadica*.
'U stisso sangu non è un film, ma un racconto. Il racconto di come la parola “viaggio” si possa trasformare nel termine “speranza”, e di come la prospettiva di un mondo possa cambiare, a seconda che lo si guardi da una parte o dall’altra del Mediterraneo. “U stisso sangu” racconta il dramma dei migranti che arrivano sulle coste sud orientali della Sicilia, attraverso le loro parole, i loro sguardi, le loro storie. Dallo sbarco ai centri di accoglienza e identificazione, fino all’incertezza, alla paura e all’umiliazione, l’odissea moderna parte dalla disperazione e dai sogni di uomini e donne, per scontrarsi con la burocrazia e, ancor più grave, con la cultura di un mondo che spesso pare dimenticare che abbiamo tutti “u stisso sangu”. Un essere vivente, una persona, si trasforma così in un “clandestino”: un possibile problema che ha bisogno di normative e di certificazioni, di accertamenti e perquisizioni che non lasciano solo l’inchiostro sulle dita, ma anche un profondo senso di umiliazione. Non c’è più lo stesso sangue, non esiste più la persona. *Nomadica è un circuito autonomo per il cinema di ricerca, una struttura dalle molteplici progettualità proiettate verso nuove possibilità di produzione, sostegno e diffusione di autori e artisti che lavorano in modo autonomo. Nomadica nasce per sostenere dei film che per linguaggio, stile, temi trattati, non rientrano nello sterile oligopolio dell'industria cinematografica.
Composto da centinaia di opere di varie nazionalità, suddivise in più processi di ricerca, il circuito è una struttura prismatica che intreccia varie progettualità di sviluppo a spazi, società, paesaggi di senso, sempre differenti. Nomadica è attivo oggi in Italia, Messico, Francia, Uruguay. Per un cinema povero, aperto, soggettivo!
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Sabato 28 aprile ore 18.30: "Vogliamo tutto - Le lotte a Mirafiori" Reading per voce, suoni e immagini di brani tratti dal romanzo di Nanni Balestrini a 40 anni dalla sua prima edizione (Feltrinelli 1971-DeriveApprodi 2004).
A cura del Collettivo TerraNullius - Narrazioni Popolari di Roma
selezione testi e voce Lorenzo Iervolino (TerraNullius)
selezione video Simone Bucri
musiche City Lights
organo elettrico e chitarra Marco De Annuntiis
chitarra elettrica Alessio Righi
Vogliamo tutto è un romanzo che dentro le sue viscere puramente narrative, nasconde (ma fino ad un certo punto) la potenza esplosiva di un saggio liberatoriamente anticapitalista. Un libro che letto oggi, sembra in grado di parlare della politica di Marchionne e degli smantellamenti di Pomigliano e Termini Imerese.
“Noi dedichiamo molto spazio alla ri-presentazione di libri che riteniamo in grado di saper parlare nel tempo. Dalla stessa considerazione nasce anche questo reading, dedicato al romanzo di Nanni Balestrini, “Vogliamo tutto”, che parla delle lotte allo stabilimento fiat di Mirafiori e di chi le ha condotte. Abbiamo voluto sperimentare sul testo l’uso di linguaggi diversi come l’immagine, soprattutto cinematografica, ma anche pubblicitaria e televisiva, nei video scelti da Simone Bucri, o la riproposizione dal vivo delle atmosfere musicali di quegli anni nelle musiche suonate dai City Lights, per enfatizzare un contesto culturale, sociale, politico ma anche di forte immaginario collettivo che nel libro, a nostro parere, rappresentava una fortissima presenza.”
La sperimentazione, del resto, accompagna il libro” Vogliamo tutto” e il suo autore fin dalla prima edizione, del 1971. Vogliamo tutto è infatti il primo testo che parla con la voce di un operaio della Fiat, dato che Balestrini prima della stesura, intervistò Alfonso Natella, un operaio di Mirafiori proveniente dalla provincia di Salerno, e ne registrò le parole.
E’ interamente suddiviso in piccoli paragrafi, che potrebbero essere particelle autonome di un’organizzazione complessa “superiore”, e nell’intero romanzo non compare neanche una virgola. Quasi a testimoniare il bisogno di pretendere tutto, in un blocco testuale unico e inarrestabile.
L'evento si terrà in Casa Cantoniera Autogestita, via Mantova 24.
A seguire cena in BiOsteria con menù anticrisi!
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Sabato 9 giugno: Out of control – Una giornata dedicata alla Street Art
Tutti i partecipanti avranno la possibilità di dipingere e disegnare su pannelli, tele e parete, partecipando così alla creazione della prima mostra estemporanea di Art Lab.