martedì 29 maggio 2012

Di ritorno da Francoforte, conferenza stampa e presidio davanti alla Deutsche Bank


La nostra vita non è il debito di una banca. Stop EU-sterity!


Venerdì 25 maggio alle ore 12, dalla sede di Parma della Deutsche Bank, in via Repubblica 80, gli attivisti parmigiani che hanno partecipato alle mobilitazioni europee svolte dal 16 al 19 maggio, hanno rilanciato i discorsi emersi da BlockocupyFrankfurt anche a livello territoriale, raccontando la dinamica delle giornate, i meccanismi repressivi messi in atto dal governo e dalla polizia tedesca e la potenza emersa da un'Europa costituente, quella delle lotte comuni e della rivendicazione di diritti sociali.

Dopo pochi minuti dall'arrivo della stampa e degli attivisti di Art Lab e della Casa Cantoniera, la sede della banca tedesca ha chiuso le porte, proibendo l'ingresso anche ai clienti in attesa. Durante il presidio sono stati attaccati adesivi raffiguranti il daspo che la polizia tedesca ha consegnato agli attivisti dopo lo stato di fermo, con una mappa di Francoforte il cui centro finanziario è stato delimitato da un confine che lo trasformava in un'unica "zona rossa", ampia e mutevole, quasi cucita sulla pelle dei manifestanti. Meccanismi restrittivi, arbitrari e ingiustificati, che hanno ben espresso la paura del governo tedesco nei confronti di un movimento che sta delineando linee comuni di lotta contro l'austerità e la precarizzazione della vita all'interno dello scenario europeo. E perchè no, anche nei nostri confini nazionali, cercando di costruire una coalizione sociale, ampia, partecipata e orizzontale, che incida contro il DDL Fornero e che costruisca mobilitazioni contro la sua prossima approvazione in Parlamento.

Il volantino distribuito:
Francoforte, città simbolo degli interessi della finanza, è sede della BCE, della borsa tedesca e di 248 banche, per la metà rappresentanze di istituti di credito stranieri. E' proprio lì, nella capitale delle banche e della finanza europea, in cui vengono decise le politiche monetarie per 330 milioni di cittadini dell’UE, che i movimenti europei, hanno affermato la necessità di costruire un'altra Europa. L'Europa che si oppone ai diktat della finanza e alla trasformazione della vita in terreno da saccheggiare. Un’Europa sociale, capace di garantire diritti e reddito.
Per contrastare le mobilitazioni di BlockocupyFrankfurt, il governo tedesco si è preso la responsabilità di costruire una vera e propria militarizzazione della città, caratterizzata da continui e ingiustificati divieti alla libertà di manifestazione. Tutti i partecipanti sono stati vittime di perquisizioni, identificazioni, fotosegnalamenti, intimidazioni, e molti di loro, tra cui 10 studenti parmigiani, hanno subito uno stato di fermo preventivo durato circa 7 ore, nonostante non ci fosse stata alcuna accusa a loro carico.
Di ritorno da Francoforte possiamo, però, dire con soddisfazione che, nonostante tutte le difficoltà incontrate, i manifestanti hanno espresso la capacità di sovvertire i divieti, le assemblee hanno parlato il linguaggio della coalizione, e in tanti e diversi hanno intrapreso la strada che porta alla costruzione di un'alternativa.

Gli attivisti e le attiviste di Art Lab Occupato e Casa Cantoniera Autogestita di ritorno da BlockocupyFrankfurt

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