La nostra vita non è il debito di una banca. Stop EU-sterity!
Venerdì 25 maggio alle ore 12, dalla
sede di Parma della Deutsche Bank, in via Repubblica 80, gli
attivisti parmigiani che hanno partecipato alle mobilitazioni europee
svolte dal 16 al 19 maggio, hanno rilanciato i discorsi emersi da
BlockocupyFrankfurt anche a livello territoriale, raccontando la
dinamica delle giornate, i meccanismi repressivi messi in atto dal
governo e dalla polizia tedesca e la potenza emersa da un'Europa
costituente, quella delle lotte comuni e della rivendicazione di
diritti sociali.
Dopo pochi minuti dall'arrivo della
stampa e degli attivisti di Art Lab e della Casa Cantoniera, la sede
della banca tedesca ha chiuso le porte, proibendo l'ingresso anche ai
clienti in attesa. Durante il presidio sono stati attaccati adesivi
raffiguranti il daspo che la polizia tedesca ha consegnato agli
attivisti dopo lo stato di fermo, con una mappa di Francoforte il cui
centro finanziario è stato delimitato da un confine che lo
trasformava in un'unica "zona rossa", ampia e mutevole,
quasi cucita sulla pelle dei manifestanti. Meccanismi restrittivi,
arbitrari e ingiustificati, che hanno ben espresso la paura del
governo tedesco nei confronti di un movimento che sta delineando
linee comuni di lotta contro l'austerità e la precarizzazione della
vita all'interno dello scenario europeo. E perchè no, anche nei
nostri confini nazionali, cercando di costruire una coalizione sociale, ampia, partecipata e orizzontale, che incida contro il DDL
Fornero e che costruisca mobilitazioni contro la sua prossima
approvazione in Parlamento.
Il volantino distribuito:
Francoforte, città simbolo degli
interessi della finanza, è sede della BCE, della borsa tedesca e di
248 banche, per la metà rappresentanze di istituti di credito
stranieri. E' proprio lì, nella capitale delle banche e della
finanza europea, in cui vengono decise le politiche monetarie per 330
milioni di cittadini dell’UE, che i movimenti europei, hanno
affermato la necessità di costruire un'altra Europa. L'Europa che si
oppone ai diktat della finanza e alla trasformazione della vita in
terreno da saccheggiare. Un’Europa sociale, capace di garantire
diritti e reddito.
Per contrastare le mobilitazioni di
BlockocupyFrankfurt, il governo tedesco si è preso la responsabilità
di costruire una vera e propria militarizzazione della città,
caratterizzata da continui e ingiustificati divieti alla libertà di
manifestazione. Tutti i partecipanti sono stati vittime di
perquisizioni, identificazioni, fotosegnalamenti, intimidazioni, e
molti di loro, tra cui 10 studenti parmigiani, hanno subito uno stato
di fermo preventivo durato circa 7 ore, nonostante non ci fosse stata
alcuna accusa a loro carico.
Di ritorno da Francoforte possiamo,
però, dire con soddisfazione che, nonostante tutte le difficoltà
incontrate, i manifestanti hanno espresso la capacità di sovvertire
i divieti, le assemblee hanno parlato il linguaggio della coalizione,
e in tanti e diversi hanno intrapreso la strada che porta alla
costruzione di un'alternativa.
Gli attivisti e le attiviste di Art Lab
Occupato e Casa Cantoniera Autogestita di ritorno da
BlockocupyFrankfurt