Parallelamente al seminario di autoformazione “Il biopotere e i dispositivi di controllo dei corpi” nella Facoltà di Lettere e Filosofia di Parma, l’associazione Generazioni Precarie organizza una rassegna di eventi culturali e artistici che si svolgerà da marzo a maggio nello spazio autogestito Art Lab, in borgo Tanzi 26.
Le tematiche affrontate all’interno degli incontri seminariali (il carcere come paradigma della nostra società, la medicalizzazione della vita, il controllo dei flussi migratori e la detenzione dei corpi migranti, le forme di disciplinamento del corpo e della sessualità, il potere esercitato sulle vite precarie che sono state private dei diritti di cittadinanza), saranno approfondite e discusse attraverso altri tipi di linguaggi e spazi performativi, quali la scrittura, la fotografia, le immagini in movimento, il writing, il suono, la cucina. Forme di produzione collettiva di sapere e arte, spesso tralasciate e trascurate negli ambienti accademici classici, che riacquistano nuova dignità e centralità negli spazi sociali, luoghi da sempre inclini alle sperimentazioni e alla diffusione di una cultura di qualità, accessibile a tutte e tutti.
Il programma degli eventi:
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Domenica 4 marzo ore 18: Rassegna cinematografica part#1
1984, Regia di Michael Radford. 1984
Z - L'orgia del potere, Regia di Constantin Costa-Gavras. 1969
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Sabato 10 marzo ore 21:
“Il sonno della ragione”
Proiezione del docufilmcon la presenza degli autori Silvia Bongiovanni, Fabio Gianotti (Kosmoki - Torino)Quale è stato il rapporto tra la ragione e la follia nella storia? Come è stata rappresentata la follia nei diversi momenti storici? Come siamo arrivati ad aprire i manicomi? Un viaggio visionario nella storia della follia dal Medioevo ad oggi tra simboli, allegorie, credenze popolari e avvenimenti reali.
A partire dal film è stato poi creato un webdocumentario sulla storia della follia. Una sorta di enciclopedia in video clip che narra la follia nei diversi periodi storici.
Il film e il webdocumentario sono stati prodotti dall’associazione culturale KOSMOKI con il sostegno della Regione Piemonte (Assessorato alla cultura – Direzione patrimonio culturale e linguistico-), il Piemonte Doc Film Fund(Film commission Torino Piemonte e Regione Piemonte). Con il patrocinio di: Comune di Torino, Comune di Collegno, Assessorato alla sanità della Regione Piemonte.
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Mercoledì 14 marzo ore 18.30:
Presentazione dell’ultimo libro di Franco Corleone:“Il corpo e lo spazio della pena- Architettura, urbanistica e politiche penitenziarie.”
di Stefano Anastasia, Franco Corleone, Luca Zevi.(Ediesse Editore, 2011)
Presentazione del libro in compagnia di Franco Corleone, sottosegretario alla Giustizia dal 1996 al 2001, oggi garante dei diritti dei detenuti del comune di Firenze e presidente della Società della ragione, e di Hassan Bassi,membro della cooperativa sociale Cigno Verde di Parma.
La vertiginosa crescita delle incarcerazioni nell’ultimo ventennio ha fatto esplodere il problema del sovraffollamento penitenziario, e con esso quello della qualità della pena nel rispetto della dignità della persona detenuta. Tra timide riforme e occasionali provvedimenti deflattivi, la costruzione di nuove carceri e la saturazione di quelle esistenti continuano a dominare l’agenda politica.
La struttura architettonica, la qualità edilizia e la collocazione urbanistica del penitenziario corrispondono alla sua funzione e al modo di interpretare la pena privativa della libertà. Chi si propone di riformare la pena non può rinunciare, quindi, a ripensare lo spazio penitenziario, almeno fino a quando il carcere resterà dominante nelle nostre culture e nelle nostre pratiche punitive.
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Venerdì 16 marzo ore 19:"Il gambero nero. Ricette dal carcere"
Presentazione del libro di Michele Marziani*
(Prima edizione DeriveApprodi, 2005 - Riedizione Cibele,2010)
La discussione con l’autore sarà affiancata da degustazione delle ricette contenute nel libro presso la BiOsteria della Casa Cantoniera Autogestita in via Mantova 24.
Un libro fotografico e un ricettario per raccontare la vita quotidiana dei detenuti di un carcere piemontese. In un universo di privazione, anche e soprattutto dei sensi, come quello carcerario, il cibo diventa un momento in cui affermare i propri gusti e il proprio saper fare. Nel quotidiano di un detenuto, la preparazione del cibo, la sua condivisione e la continua reinvenzione di ricette diventano un modo per ricordare gli affetti, trasmettere agli altri una conoscenza pratica, condividere una frazione di piacere.
In qualità di operatori sociali, Davide Dutto e Michele Marziani hanno trascorso più di un anno nel carcere di Fossano. Hanno varcato le porte delle singole celle e hanno ascoltato, osservato e aiutato i detenuti intenti alla preparazione del loro cibo. Il risultato è un ricettario «galeotto» nel quale confluiscono piatti, sapori e metodi di preparazione provenienti da tutto il mondo. Perché internazionale è la composizione della popolazione oggi reclusa nelle carceri italiane. Oltre cento immagini straordinarie che hanno per tema la cucina. Le accompagnano didascalie che raccontano abitudini, rivelano aneddoti e curiosità, ricordano storia e provenienza dei personaggi ritratti in questo libro.
*Michele Marziani, giornalista, è esperto e appassionato di pesca sportiva. Tra le sue numerose pubblicazioni di cultura gastronomica: I sapori della terra di mezzo (Guido Tommasi, 2010), Lungo il Po (Guido Tommasi, 2008), Sovversivi del gusto (Nda, 2009), La signora del caviale (Cult, 2009).
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“Alla Luce delle Prove - Il teatro nel carcere minorile di Bologna”
Presentazione del Photo Book del fotografo Alessandro Zanini e dibattito con l'autore.
(Bologna, Bononia University Press, 2009)
Il libro "Alla luce delle prove" è il racconto di un'esperienza di teatro, realizzata all'interno del carcere minorile di Bologna. Le immagini raccontano le fasi delle prove teatrali che portano alla costruzione dello spettacolo, durante le quali i ragazzi detenuti lavorano insieme a giovani attori esterni. Questo lavoro è il frutto di un progetto di lunga durata che è stato sviluppato nel corso di sei anni.
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- Animal Factory di Steve Buscemi, 2000
- Il Profeta di Jacques Audiard, 2009
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Sabato 24 marzo:
ACAB non è un film
Reading e dibattito con gli scrittori Luca Moretti e Cristiano Armati
- In morte di Gaetano Alimonda (lettura dal libro di Luca Moretti "Roma Violenta")
- Il taglio dello stomaco (lettura dal libro di Luca Moretti "Il senso del piombo")
- Contro la teoria delle mele marce (lettura dal libro di Luca Moretti, Toni Bruno e Cristiano Armati "Non mi uccise la morte")
- Il caso Aldrovandi (lettura dal libro di Cristiano Armati "Cuori Rossi")
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Domenica 1 aprile ore 18: Rassegna cinematografica sulla follia e la psichiatria-Qualcuno volò sul Nido del cuculo di Milos Forman,1975
-Si può fare di Giulio Manfredonia, 2008.
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Mercoledì 4 aprile, ore 18.30:
"Faceless" di Claudio Cricca (ed. Damiani, Bologna, 2007)
Presentazione del libro fotografico e dibattito con l'autore.
Faceless nasce da un lungo reportage sugli Ospedali Psichiatrici Giudiziari iniziato nel 1998 dal fotografo Claudio Cricca*. Scattare una foto è facile; scattare una foto in faccia ad una persona è difficile; scattare una foto in faccia ad una persona che soffre... è contro natura. Ho dovuto attraversare un processo di trasformazione interiore per poter controllare determinate emozioni. (…)
In questi istituti vige un regime carcerario laddove dovrebbe trattarsi di ospedali. I poliziotti sono più numerosi degli infermieri e il risultato è una struttura a metà tra il "manicomio" e la prigione: un mostro a due teste senza identità.
Sin dall’inizio del progetto, ho espressamente deciso di rendere i ricoverati pressoché irriconoscibili. Pertanto, ho elaborato forme con luci ed ombre, corpi e spazi, alla ricerca di immagini, emozioni e sensazioni il più possibile forti, incisive, che potessero restituire il clima all’interno degli istituti anche senza il supporto dei volti dei ricoverati.
Per tutte le ragioni esposte mi sono impegnato in questi anni a documentare la realtà interna degli OPG, visitando tutti e cinque gli istituti esistenti in Italia che dipendono dal Ministero della Giustizia. Per le stesse motivazioni ho intitolato il progetto: Faceless, senza volto.
* Claudio Cricca è un fotoreporter i cui lavori sono stati pubblicati da diverse riviste internazionali: il New York Times, National Geographic Italia, Le Monde2 e tante altre.
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Domenica 15 aprile ore 18: Rassegna cinematografica sulle migrazioni
-Terraferma di Emanuele Crialese, 2011
-L’orchestra di Piazza Vittorio, documentario musicale di Agostino Ferrente, 2006
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Domenica 22 aprile dalle ore 17:30
Scatti fotografici e produzioni video sulle migrazioni e i diritti di cittadinanza
- Presentazione fotografica e video della scuola di italiano per migranti di Art Lab e della squadra di calcio antirazzista La Paz!
- Proiezione della photogallery “I nuovi studenti italiani” di Ilaria Ghidini/ Ass. ''Le Giraffe'' . Il reportage fotografico è stato girato a Reggia Emilia, una delle città con la più alta percentuale di cittadini stranieri, allo scopo di inchiestare attraverso l’obbiettivo, i progetti che coinvolgono i bambini migranti di seconda o terza generazione. Il lavoro mette in luce l’interazione che si instaura tra italiani di nascita e italiani di adozione. “Questo avviene in particolare con i più giovani e gli studenti, soprattutto in zone sensibili come il quartiere della stazione. Quest'ultimo, caratterizzato da numerose case popolari, ha visto negli ultimi anni un forte aumento di residenti di origine straniera. Qui la comunità cinese è la più numerosa, e molti sono i ragazzi cinesi che giocano per le strade con bambini africani o pakistani o sud-americani. Un'integrazione favorita anche da progetti promossi dal comune e da cooperative sociali, dove questi nuovi studenti italiani svolgono numerose attività dallo studio al gioco: lezioni di italiano, dopo-scuola con compiti e attività sportive e ricreative, costruzione in ludoteca e nella piazza principale del quartiere di giochi tradizionali italiani, arabi, africani, cinesi, e altro ancora. Immigrazione diventa così non solo una parola legata al dolore, ma anche allo scambio culturale e umano.” |
'U stisso sangu non è un film, ma un racconto. Il racconto di come la parola “viaggio” si possa trasformare nel termine “speranza”, e di come la prospettiva di un mondo possa cambiare, a seconda che lo si guardi da una parte o dall’altra del Mediterraneo. “U stisso sangu” racconta il dramma dei migranti che arrivano sulle coste sud orientali della Sicilia, attraverso le loro parole, i loro sguardi, le loro storie. Dallo sbarco ai centri di accoglienza e identificazione, fino all’incertezza, alla paura e all’umiliazione, l’odissea moderna parte dalla disperazione e dai sogni di uomini e donne, per scontrarsi con la burocrazia e, ancor più grave, con la cultura di un mondo che spesso pare dimenticare che abbiamo tutti “u stisso sangu”. Un essere vivente, una persona, si trasforma così in un “clandestino”: un possibile problema che ha bisogno di normative e di certificazioni, di accertamenti e perquisizioni che non lasciano solo l’inchiostro sulle dita, ma anche un profondo senso di umiliazione. Non c’è più lo stesso sangue, non esiste più la persona.
*Nomadica è un circuito autonomo per il cinema di ricerca, una struttura dalle molteplici progettualità proiettate verso nuove possibilità di produzione, sostegno e diffusione di autori e artisti che lavorano in modo autonomo. Nomadica nasce per sostenere dei film che per linguaggio, stile, temi trattati, non rientrano nello sterile oligopolio dell'industria cinematografica.
Composto da centinaia di opere di varie nazionalità, suddivise in più processi di ricerca, il circuito è una struttura prismatica che intreccia varie progettualità di sviluppo a spazi, società, paesaggi di senso, sempre differenti. Nomadica è attivo oggi in Italia, Messico, Francia, Uruguay. Per un cinema povero, aperto, soggettivo!
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Sabato 28 aprile ore 18.30:
"Vogliamo tutto - Le lotte a Mirafiori"
Reading per voce, suoni e immagini
di brani tratti dal romanzo di Nanni Balestrini a 40 anni dalla sua prima edizione (Feltrinelli 1971-DeriveApprodi 2004).
A cura del Collettivo TerraNullius - Narrazioni Popolari di Roma
selezione testi e voce Lorenzo Iervolino (TerraNullius)
selezione video Simone Bucri
musiche City Lights
organo elettrico e chitarra Marco De Annuntiis
chitarra elettrica Alessio Righi
“Noi dedichiamo molto spazio alla ri-presentazione di libri che riteniamo in grado di saper parlare nel tempo. Dalla stessa considerazione nasce anche questo reading, dedicato al romanzo di Nanni Balestrini, “Vogliamo tutto”, che parla delle lotte allo stabilimento fiat di Mirafiori e di chi le ha condotte. Abbiamo voluto sperimentare sul testo l’uso di linguaggi diversi come l’immagine, soprattutto cinematografica, ma anche pubblicitaria e televisiva, nei video scelti da Simone Bucri, o la riproposizione dal vivo delle atmosfere musicali di quegli anni nelle musiche suonate dai City Lights, per enfatizzare un contesto culturale, sociale, politico ma anche di forte immaginario collettivo che nel libro, a nostro parere, rappresentava una fortissima presenza.”
La sperimentazione, del resto, accompagna il libro” Vogliamo tutto” e il suo autore fin dalla prima edizione, del 1971. Vogliamo tutto è infatti il primo testo che parla con la voce di un operaio della Fiat, dato che Balestrini prima della stesura, intervistò Alfonso Natella, un operaio di Mirafiori proveniente dalla provincia di Salerno, e ne registrò le parole.
E’ interamente suddiviso in piccoli paragrafi, che potrebbero essere particelle autonome di un’organizzazione complessa “superiore”, e nell’intero romanzo non compare neanche una virgola. Quasi a testimoniare il bisogno di pretendere tutto, in un blocco testuale unico e inarrestabile.
L'evento si terrà in Casa Cantoniera Autogestita, via Mantova 24.
A seguire cena in BiOsteria con menù anticrisi!
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Sabato 9 giugno: Out of control – Una giornata dedicata alla Street Art
Tutti i partecipanti avranno la possibilità di dipingere e disegnare su pannelli, tele e parete, partecipando così alla creazione della prima mostra estemporanea di Art Lab.
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