Domenica 22 aprile dalle ore 17 alle ore 23. Inizio dibattito ore 18
Iniziativa promossa da APS Generazioni Precarie
c/o ART LAB Borgo Tanzi 26
---
Il welfare, il lavoro relazionale, i servizi, la cooperazione tra cittadini, la multiculturalità, il protagonismo femminile e giovanile, nel contesto di un tessuto urbano violentato dalla crisi, dai tagli alla spesa pubblica, dall’assenza di certezze per il futuro.
Quali possibili azioni possono e devono essere messe in atto dalle istituzioni pubbliche per favorire la crescita e lo sviluppo di una cittadinanza consapevole dei propri diritti e fautrice delle proprie necessità, in modo attivo e dinamico?
Ne parleremo a partire dal progetto Art Lab, inteso come un esempio concreto di laboratorio cittadino aperto e includente.
L'esperienza dei giovani di Art Lab, impegnati nella costruzione di molteplici servizi rivolti alla cittadinanza e in particolar modo ai cittadini migranti, ci offre un esempio materiale di come sia possibile lo sviluppo di collaborazione e di processi cooperativi che si instaurano a partire dalle relazioni quotidiane tra tanti e diversi.
E' passato un anno da quando in tanti, giovani ed universitari, abbiamo deciso di metterci in gioco, in prima persona, per elaborare un progetto ambizioso, difficile ma così tanto utile alla collettività. Nel corso dei mesi si è palesata la forte esigenza, da parte delle persone che hanno attraversato lo spazio, di costruire una comunità di mutuo soccorso capace di invertire la rotta dettata dal momento di crisi che attraversa il nostro paese, spingendo noi tutti ad un'esasperata individualizzazione, fatta di paura, precarietà, ricatti, isolamento e solitudine.
Attraverso un dibattito, aperto alla città e a tutta la comunità che gravita attorno all'esperienza di Art Lab, abbiamo la possibilità di tracciare linee di fuga dalla crisi, dai tagli al welfare pubblico e dall’assenza di certezze per il futuro.
La discussione sarà arricchita dalla presentazione dei progetti nati all'interno di Art Lab:
- la scuola d'italiano per migranti, promossa da studentesse dell’università di Parma, in collaborazione con l’associazione Perché no?, divisa in due livelli di apprendimento con corsi mattutini e serali che, grazie all'impegno di insegnanti volontari, offre la possibilità di apprendere la lingua italiana a più di sessanta studenti provenienti da tutto il mondo;
- la squadra di calcio antirazzista “La Paz!” che da due anni, attraverso lo sport, promuove la conoscenza tra lingue e culture differenti, con la presenza di giovani richiedenti asilo, rifugiati politici e studenti universitari italiani, in collaborazione con la Uisp e le associazioni Ya Basta! e Senza Frontiere.
Sono inoltre in corso di realizzazione alcuni progetti riguardanti la comunicazione via web e l’editoria, attraverso la redazione di un giornale on-line e di un periodico cartaceo, oltre che una web radio.
La notevole spinta culturale prodotta dall’interazione tra gli studenti e il corpo docente universitario ha fatto sì che si realizzasse, tramite l'associazione di promozione sociale “Generazioni Precarie”, un ciclo di seminari, tutt’ora in corso, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Parma, dal titolo “Il biopotere e dispositivi di controllo dei corpi”. Contemporaneamente al ciclo seminariale, all’interno di Art Lab è stata creata una rassega culturale ed artistica, dal titolo “Out of control”, dove attraverso diverse discipline artistiche, come la fotografia, il reading letterario, il fumetto ed il teatro, si dà seguito all'indagine sulle carceri materiali ed immateriali.
Tutto questo ed altro ancora è un anno di Art Lab, un atelier precario autogestito, come amiamo definirlo, un anno di lotte per i diritti di tutti e di tutte, per il sapere e la cultura.
Il 22 aprile invitiamo la cittadinanza, le associazioni e le istituzioni a rispondere insieme agli interrogativi che la crisi ci pone violentemente davanti agli occhi, per poter tracciare nuove mappe di libertà per il futuro di Art Lab e dei giovani che lo animano, per noi tutti.
Ne parliamo con:
-Albertina Soliani, Senatrice della Repubblica
-Carmen Motta, Deputata al Parlamento Italiano
-Gabriella Meo, Consigliere Regionale Emilia-Romagna
-Marcella Saccani, Assessore alle Politiche sociali della Provincia di Parma
---
Durante la giornata saranno mostrati scatti fotografici e produzioni video sulle migrazioni e i diritti di cittadinanza
* Presentazione video/fotografica dei progetti di Art Lab
La scuola di italiano per migranti (un progetto dell'Aps Generazioni Precarie, in collaborazione con l'associazione Perché no?) e la squadra di calcio antirazzista La Paz! (un progetto dell'associazione Senza Frontiere e dell'associazione Ya Basta!).
* Proiezione della photogallery “I nuovi studenti italiani” di Ilaria Ghidini/ Ass. ''Le Giraffe'' . Il reportage fotografico è stato girato a Reggia Emilia, una delle città con la più alta percentuale di cittadini stranieri, allo scopo di inchiestare attraverso l’obbiettivo, i progetti che coinvolgono i bambini migranti di seconda o terza generazione. Il lavoro mette in luce l’interazione che si instaura tra italiani di nascita e italiani di adozione. “Questo avviene in particolare con i più giovani e gli studenti, soprattutto in zone sensibili come il quartiere della stazione. Quest'ultimo, caratterizzato da numerose case popolari, ha visto negli ultimi anni un forte aumento di residenti di origine straniera. Qui la comunità cinese è la più numerosa, e molti sono i ragazzi cinesi che giocano per le strade con bambini africani o pakistani o sud-americani. Un'integrazione favorita anche da progetti promossi dal comune e da cooperative sociali, dove questi nuovi studenti italiani svolgono numerose attività dallo studio al gioco: lezioni di italiano, dopo-scuola con compiti e attività sportive e ricreative, costruzione in ludoteca e nella piazza principale del quartiere di giochi tradizionali italiani, arabi, africani, cinesi, e altro ancora. Immigrazione diventa così non solo una parola legata al dolore, ma anche allo scambio culturale e umano.” |
'U stisso sangu non è un film, ma un racconto. Il racconto di come la parola “viaggio” si possa trasformare nel termine “speranza”, e di come la prospettiva di un mondo possa cambiare, a seconda che lo si guardi da una parte o dall’altra del Mediterraneo. “U stisso sangu” racconta il dramma dei migranti che arrivano sulle coste sud orientali della Sicilia, attraverso le loro parole, i loro sguardi, le loro storie. Dallo sbarco ai centri di accoglienza e identificazione, fino all’incertezza, alla paura e all’umiliazione, l’odissea moderna parte dalla disperazione e dai sogni di uomini e donne, per scontrarsi con la burocrazia e, ancor più grave, con la cultura di un mondo che spesso pare dimenticare che abbiamo tutti “u stisso sangu”. Un essere vivente, una persona, si trasforma così in un “clandestino”: un possibile problema che ha bisogno di normative e di certificazioni, di accertamenti e perquisizioni che non lasciano solo l’inchiostro sulle dita, ma anche un profondo senso di umiliazione. Non c’è più lo stesso sangue, non esiste più la persona.
Nomadica è un circuito autonomo per il cinema di ricerca, una struttura dalle molteplici progettualità proiettate verso nuove possibilità di produzione, sostegno e diffusione di autori e artisti che lavorano in modo autonomo. Nomadica è attivo oggi in Italia, Messico, Francia, Uruguay. Per un cinema povero, aperto, soggettivo!
Nessun commento:
Posta un commento