Questo documento nasce per chiedere un riconoscimento ufficiale di Artlab, il nuovo spazio liberato in Borgo Tanzi 26.
ArtLab nasce dalla necessità si sottrarsi al processo continuo di precarizzazione totale delle nostre vite.
E noi, a questa necessità, decidiamo di rispondere con un progetto vero, serio e articolato, che, partendo dall'autogestione e dall'autorecupero, sia una risposta alternativa ai problemi cui le istituzioni, spesso, non sono in grado di far fronte. Un laboratorio in cui sperimentare nuovi modelli di formazione, di socialità, di divertimento, di abitare, di condivisione e di elaborazione artistica.
Consapevoli dell'impossibilità di ricevere risposta esterna alla nostre necessità, abbiamo deciso di assumerci noi l'onere della pulizia di uno stabile in disuso per ridargli linfa vitale e farlo diventare un contenitore di idee, progetti e liberi saperi.
Artlab è una restituzione che sarebbe potuta avvenire in maniera differente: era stato aperta una trattativa diretta con il Rettore, infatti è stato egli stesso a proporci, quattro mesi fa, questo stabile per i progetti che sono stati presentati. A fronte di una mancata risposta e dei continui rinvii, non più tollerabili, abbiamo deciso di trovare una risoluzione, che pur avendo modalità differenti, ha portato alla stessa conclusione.
Lo spazio è stato immediatamente sottoposto ad approfondite pulizie affinchè diventasse, nel più breve tempo possibile, nuovamente accessibile alla collettività. In questi pochi giorni è diventato luogo di incontri e dibatti che la cittadinanza ha potuto attraversare e vivere, dimostrando, palesemente e fattivamente, entusiasmo e condivisione per il nostro progetto.
All'interno di un contesto di violenta speculazione edilizia, questo spazio nasce come alternativa, come reale possibilità di riutilizzo e di riconversione di spazi abbandonati al degrado, piuttosto che ricorrere alla continua sottrazione di terreni agricoli in nome di una cementificazione selvaggia.
Essendo stati informati che lo stabile verteva in stato d'abbandono da circa vent'anni, abbiamo deciso di procedere ad una valutazione dell'immobile consultando un team di urbanisti, architetti e geometri che hanno dichiarato l'integrità strutturale dello stabile.
Richiediamo, perciò, che sia ufficialmente riconosciuta dall'Università la realtà che ArtLab è.
Sono già stati elaborati progetti che verranno al più presto avviati. Di seguito riportiamo alcune delle iniziative che ci proponiamo di realizzare.
INCHIESTE
Sarà creato uno spazio dove poter elaborare collettivamente pratiche di inchiesta, autogestite ed autorganizzate da noi studenti, come sempre ricercando collaborazione con il resto del corpo universitario ed esterni.
L’inchiesta rappresenta uno strumento essenziale per indagare elementi che costituiscono la base di partenza per la costruzione di campi di ricerca per la genesi di un nuovo welfare per gli studenti e non solo. Ci poniamo quindi come obbiettivo di inchiestare la crisi ed il suo sviluppo nei suoi molteplici aspetti siano essi economici, sociali, ambientali, produttivi, culturali.
Il collettivo studentesco ha al momento avviato un’indagine statistica per stabilire la spesa media di uno studente fuori sede. L'inchiesta è incentrata sulle forme di reddito/salariali, l’alloggio, i trasporti ed i servizi rivolti allo studente. Attualmente possediamo dati per 600 studenti stiamo procedendo all’analisi statistica dei dati e l’elaborazione di un documento da presentare all’interno dell’ateneo. Si richiede inoltre per l’attività svolta il riconoscimento di CFU.
SPORTELLO PRECARIETA’
Attraverso le inchieste ci poniamo l’obbiettivo di comprendere ed analizzare. Forti di questi elementi di analisi intendiamo agire laddove si presentano le maggiori problematiche per lo studente. Spesso individualmente non si hanno gli strumenti per comprendere i propri diritti scritti su di un contratto d’affitto o di lavoro o la capacità di poterli affrontare. Con questo strumento vogliamo prima di tutto collettivizzare problemi oggi individualizzati e poter autoformarci/autoformare alla tutela dei nostri diritti e trovare forme di organizzazione per sopperire alle mancanze evidenziate nei servizi cittadini e universitari.
SPORTELLO EDITING/SPAZIO MOSTRE
Gli studenti producono saperi, linguaggi, arte, cultura. Spesso però il mercato è disposto ad accogliere le nuove produzioni solo quando esse sono immediatamente remunerative. Vogliamo dar modo agli studenti di auto editare i propri scritti, siano essi politici, poetici, filosofici, brevi romanzi o storie non che produzioni video e artistiche.
PROGETTO CONDIVISIONE SAPERI/LIBRERIA DEGLI APPUNTI
Lo studenti produce saperi e questi saperi per essere messi a valore necessitano di essere condivisi. Spesso il mercato si approfitta di questo, le copisterie comprano gli appunti dei corsi prodotti dagli studenti e li rivendono gestendo così una forma di diritto di lucro sulla proprietà intellettuale altrui. Siamo la generazione del pear to pear e del file sharing per questo crediamo sia necessario partire da noi e dai nostri bisogni per mettere in comune ciò che già produciamo e che ci viene in qualche modo sottratto. Vogliamo costruire un data base di tutti gli appunti universitari dove gli studenti possano donare quello che hanno e prendere ciò che gli serve dei materiali autoprodotti. Un progetto che necessita non solo di una partecipazione sempre più amplia degli studenti, ma anche di mezzi materiali come computer, hard disc con un’amplia memoria, stampante/scanner.
RADIO UNIVERSITARIA
Un canale di comunicazione gestito dagli studenti per gli studenti. Una radio in streaming che sia il megafono di tutte le attività svolte dal collettivo e spazio diffuso di ragionamento e analisi, con programmi di inchiesta che ricolleghino le attività locali ad un mondo immediatamente globale. Questa radio sarà gestita in forma condivisa tra gli studenti di Parma e Reggio Emilia così da poter avere un punto di vista più amplio, eterogeneo oltre che un palinsesto più ricco. Sono anche previsti corsi di autoformazione per comprendere come funziona una radio sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista organizzativo (palinsesto, programmi, speakeraggio) in collaborazione con Radio Kairos della città di Bologna. Questo progetto necessita ovviamente di un computer ed attrezzatura base.
PROGETTO COMMON WIRELESS
Avere la possibilità di accedere liberamente alla rete, in maniera gratuita, significa poter produrre e scambiare libri di testo, materiale di studio,musica e video, che altrimenti sarebbero relegati solo ad una "elite" di persone,significa poter destabilizzare le logiche di mercato, ribaltare la precarietà e quindi riappropriarsi di reddito.
Gli obiettivi principali sono due:
- Creare un'infrastruttura di comunicazione per lo scambio d'informazioni e materiali, fornendo la condivisione dell'accesso ad internet al di fuori delle logiche del business delle grandi aziende che lucrano su quello che dovrebbe essere ormai un diritto garantito, ovvero l'accesso all'informazione.
- Sfidare la legislazione attuale che limita e rende quasi impossibile l'uso della tecnologia wi-fi per uso non privato, nonché tenta di regolamentare in maniera esagerata l'utilizzo di Internet.
Abbiamo inoltre grande attenzione verso le tematiche relative alle onde elettromagnetiche, controllando la potenza di emissione dei nostri apparati e le pubblicazioni scientifiche in materia, rimanendo all'interno dell'ambito delle potenze trasmissive considerate non dannose. Ricordiamo inoltre che le potenze degli apparati che utilizzano la tecnologia WiFi sono irrisorie se paragonate a quelle dei trasmettitori cellulari.
- Creare un'infrastruttura di comunicazione per lo scambio d'informazioni e materiali, fornendo la condivisione dell'accesso ad internet al di fuori delle logiche del business delle grandi aziende che lucrano su quello che dovrebbe essere ormai un diritto garantito, ovvero l'accesso all'informazione.
- Sfidare la legislazione attuale che limita e rende quasi impossibile l'uso della tecnologia wi-fi per uso non privato, nonché tenta di regolamentare in maniera esagerata l'utilizzo di Internet.
Abbiamo inoltre grande attenzione verso le tematiche relative alle onde elettromagnetiche, controllando la potenza di emissione dei nostri apparati e le pubblicazioni scientifiche in materia, rimanendo all'interno dell'ambito delle potenze trasmissive considerate non dannose. Ricordiamo inoltre che le potenze degli apparati che utilizzano la tecnologia WiFi sono irrisorie se paragonate a quelle dei trasmettitori cellulari.
Un internet point che utilizza esclusivamente tecnologia Gnu/Linux e sistemi “open sorce” e che quindi si pone fuori dalle dinamiche di mercato.
AULA STUDIO
I costi esorbitanti degli appartamenti che costringono noi studenti ad ammassarci negli appartamenti oramai privi di spazi comuni ideali allo studio ed i ritmi di produzione che non coincidono più con il ciclo diurno/notturno evidenziano la necessità di un luogo di studio libero. Da qui la necessita di una sala studio autogestita, aperta anche la sera fino a tardi e nei weekend e nei giorni festivi, periodo nel quale i servizi universitari e della città sono particolarmente carenti. Durante la nostra occupazione erano decine gli studenti e le studentesse che si fermavano nella sottostante aula k2 unico luogo aperto della città per poter studiare nel week-end e la sera. Autogestita per abbattere i costi di pulizia e gestione e responsabilizzare gli studenti perché l’università come noi diciamo è un bene comune.
RASSEGNA STAMPA
Un luogo calmo e tranquillo dove poter bere un caffè mentre si consultano quotidiani e riviste di approfondimento, dove poter informarsi sulle attività universitarie svolte nello spazio e non solo e dove trascorrere un po’ di tempo con i compagni di corso.
LABORATORIO ARTISTICO
Poiché l'arte è una delle espressioni più alte della cultura, riteniamo essenziale crare uno spazio dove essa possa prendere vita e forma. Il laboratorio sarà rivolto, non solo agli studenti universitari, ma anche a tutti coloro abbiano voglia di sperimentare forme artistiche.
Inoltre abbiamo intavolato un confronto con la comunità che ci attraversa affinchè emergano proposte che partano non solo dalle nostre esigenze, ma anche dalla collettività che partecipa alla costruzione di ArtLab.
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