Diario di bordo: il secondo giorno di occupazione
Gli studenti vengono spesso dipinti come un'entità di disturbo alla quiete cittadina, quasi fossero un corpo estraneo, non appartenenti alla città e al tempo stesso portatori di disagio e disturbo bivaccando , bevendo e mangiando kebab.
Siamo stati piacevolmente sorpresi e colpiti dalla gioia e la generosità con cui il quartiere ci ha accolti: noente sguardi torvi ma gente pronta a incontrarci, conoscerci ed, ognuno secondo le proprie possibilità, ad aiutarci.
Per questo ci sentiamo in dovere di ringraziare il quartiere Oltretorrente e i suoi abitanti: i cittadini parmigiani "doc" da diverse generazioni, i cittadini migrati da altre parti del mondo e gli sudenti universitari fuori sede che trovano casa qui, tra via d'Azeglio e l'univesità. Ci siamo sentiti accolti a braccia aperte perchè gli abitanti di questo quartiere hanno conservato un modo di vivere genuino e popolare, forse dato dal fatto che vivono i nostri stessi problemi: il caro affitti, la speculazione edilizia, la privatizzazione degli spazi pubblici, i divieti e le ordinanze comunali che limitano le libertà individuali, le ronde di esercito e polizia che sottopongono studenti e soprattutto migranti a continui e pretestuosi controlli, l'inaccessibilità alla cultura a causa dei prezzi elevati di cinema e teatro, l'insufficienza e l'inadeguatezza dei mezzi pubblici, nonostante l'aumento spropositato del prezzo dei biglietti e degli abbonamenti.
Il sindaco pare non essere contento della nostra iniziativa, ma a noi basta e avanza l'approvazione di chi ci ha conosciuto e continua ad attraversare ARTLAB, confermata dalla raccolta firme in atto.
Un grazie di tutto cuore a tutti per quest'accoglienza e per il sostegno
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